Dall’acqua arriva nuova liquidità: 11 milioni di euro per il Bresciano

Questo il tesoretto trasferito dalla Regione grazie ai canoni delle derivazioni idroelettriche
Pioggia di milioni: per le Terme di Ponte di Legno in arrivo 4 milioni di euro - © www.giornaledibrescia.it
Pioggia di milioni: per le Terme di Ponte di Legno in arrivo 4 milioni di euro - © www.giornaledibrescia.it
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Forza dell’acqua, energia, risorse, soldi per grandi opere: è questa l’equazione che, ogni anno, porta in alcuni territori lombardi decine di milioni, da investire in progetti di crescita e vivibilità.

La Giunta regionale ha stabilito il riparto dei fondi e il programma degli interventi che le Province, interessate dalla presenza delle grandi derivazioni idroelettriche, effettueranno grazie ai canoni idroelettrici per l’anno 2023. Per il Bresciano, in particolare per le valli - Vallecamonica su tutte -, si tratta di una vera pioggia di soldi, ovvero di quasi 11 milioni per investimenti che superano i 66 milioni. In tutta la Lombardia si parla di 16,3 milioni, con la provincia di Brescia a fare la parte del pigliatutto.

Le risorse derivano dall’80% dal canone introitato nell’anno precedente e sono la conseguenza di un percorso di concertazione sulla base delle segnalazioni inviate dalle Province alla Regione sulla base delle necessità di investimenti dei vari Comuni. Si tratta di un nuovo pacchetto dei canoni idroelettrici, che fa seguito ad un altro di ottobre destinato alle spese correnti, per una somma fino a 500mila euro per ciascun ente.

Prospettive

Otto in tutto i progetti che verranno finanziati in Vallecamonica, per un totale di quasi nove milioni (8,9), e sei nel resto del territorio bresciano, in particolare in Valle Sabbia e Alto Garda, per altri due milioni (1,96).

Il finanziamento di gran lunga più oneroso è senza ombra di dubbio quello per la realizzazione del centro termale a Ponte di Legno, per il quale è previsto in investimento di 46 milioni, di cui 4 sono in arrivo grazie ai canoni idroelettrici. Soldi più che mai necessari per il maxi intervento dell’Alta Valle, che ha subito parecchi rallentamenti a causa dell’aumento dei costi (su tutti le materie prime e alcuni adeguamenti che si sono resi necessari).

Tre «pacchetti regalo» da un milione ciascuno arriveranno a Berzo Demo, per la rimozione dei rifiuti dal sito ex Selca (anche in questo caso, le risorse sono quantomai attese, visto il costo totale dello smaltimento, che assomma ad almeno dieci milioni, e la presenza, nel fallimento, di pochi milioni), a Piancogno, per la rigenerazione urbana lungo la ex statale (stante il continuo passaggio di mezzi pesanti) e a Malegno, per l’acquisto di un immobile utile a implementare servizi comunali destinati all’educazione dei giovani. Ai sei consorzi forestali camuni arriverà un milione e duecentomila euro per supportare gli investimenti e altri 400mila per l’adeguamento dell’immobile sede della Comunità montana a Breno.

Passando sull’altra vallata, la Valle Sabbia, riceveranno risorse due interventi di manutenzione straordinaria: la pista ciclopedonale nel tratto Gavardo-Vestone (500mila) e la strada di fondovalle nel tratto Vestone-Anfo (600mila), mentre altri 460mila andranno al reticolo idrico principale nell’area di sottobacino idrografico del fiume Chiese.

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