Da Brescia al mondo: il punto sul contagio con le mappe

Più di 160mila i casi nel mondo, in Italia superata quota 20mila. La metà dei decessi europei è in Lombardia
Poliambulanza, la tenda per l'emergenza coronavirus - © www.giornaledibrescia.it
Poliambulanza, la tenda per l'emergenza coronavirus - © www.giornaledibrescia.it
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Ad una settimana dal decreto che ha fermato l'Italia ecco il punto sui contagi, mentre il resto d'Europa inizia a seguire la nostra strada. Facciamo il punto.

A Brescia. Complessivamente nella nostra provincia si contano ad oggi 2.473 casi di coronavirus, mentre la mappa del contagio vede sempre più paesi. Quanto ai decessi si contano 269 sommando i 267 dell’Ats Brescia e i 2 dell’Ats della Montagna riferiti alla Valcamonica; 111 i nuovi contagi in Valcamonica. 

In Lombardia. In Europa sono stati superati i 2.000 decessi e più della metà sono avvenuti in Lombardia: basta questo dato per capire l'impatto del coronavirus nella regione più colpita non solo in Italia, ma in tutto il continente. L'ultimo dato parla di 252 morti in un solo giorno, una cifra mai raggiunta dall'inizio dell'emergenza, che porta a 1.218 le persone decedute nella nostra regione. 


In Italia. In soli cinque giorni i casi di coronavirus in Italia sono raddoppiati, toccando i 20.603, con 2.853 in più rispetto al giorno precedente e il numero complessivo dei contagiati, comprese le vittime e i guariti, ha raggiunto i 27.747. Sono numeri importanti, ma come è emerso più volte dall'inizio dell'epidemia, non riescono a dare un quadro completo. Non riescono nemmeno a scoraggiare del tutto e la speranza di vedere finalmente flettersi la curva dell'epidemia è ancora accesa. A preoccupare di più gli esperti oggi è il numero dei decessi: ben 368 in un giorno

«Sono aumentati più del previsto - ha detto all'Ansa il fisico Enzo Molinari, dell'Università Sapienza di Roma, che sta seguendo l'andamento dell'epidemia in Italia fin dagli inizi -. Da un lato dobbiamo considerare che questi sono numeri che intrinsecamente oscillano: è nella loro natura, ma questa è un'oscillazione molto grossa. Tuttavia non bisogna disperare: ci aspettiamo risultati tangibili fra qualche giorno». A tenere acceso l'ottimismo «sono i dati positivi di ieri», relativi a un lieve rallentamento nel numero dei decessi. 
Nel frattempo, ha rilevato, «il rispetto rigoroso e puntuale delle raccomandazioni in essere è il modo migliore per rallentare la curva». A questo proposito il presidente dell'Iss ha osservato che «molti Paesi europei stanno adottando misure analoghe alle nostre, le più efficaci, e speriamo possano portare a una nuova azione sinergica». 

Nel mondo. Il coronavirus Sars-CoV-2 a livello globale ha ormai provocato più di 6.000 morti, di cui oltre 2.000 sono proprio in Europa
Sono arrivati a quota 160.000 i casi registrati in tutto il mondo: la Cina rimane ancora lo stato con il più alto numero di vittime (3.199) anche se la situazione è in continuo miglioramento e sono già undici le province del Paese asiatico senza contagi. Ora è in Europa che l'epidemia si fa strada più in fretta. Solamente in Spagna, il secondo Paese più colpito del continente dopo l'Italia, ci sono stati circa 2.000 nuovi casi e un centinaio di vittime nel giro di appena 24 ore: 7.800 gli infettati in totale e 288 i morti

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