Covid: al Civile 3mila dipendenti hanno aderito alla vaccinazione

Adesso c’è un punto fermo ed una data sicura: le vaccinazioni contro Covid-19 a medici, infermieri ed operatori sociosanitari nel Bresciano, come nel resto della Regione, inizieranno lunedì 4 gennaio 2021. Esattamente tra due settimane. E, più si avvicina la data, più aumentano le adesioni: ieri circa tremila dipendenti dell’Asst Spedali Civili hanno detto sì alla vaccinazione anti-Covid.
Se l’obiettivo è quello di arrivare almeno al 70% di copertura, all’appello mancano 850 persone (il personale sanitario e sociosanitario di una delle aziende pubbliche più grandi della Regione è composto da 5.500 unità). Date le premesse, la percentuale potrebbe essere anche ampiamente superata e rappresenterebbe un precedente storico in una categoria non proprio propensa alle vaccinazioni: negli anni scorsi per l’antinfluenzale a vaccinarsi era il 18%, anche se quest’anno vi è stata una risposta del 50% come effetto della pandemia.
In attesa del «bugiardino». I dati ufficiali delle adesioni, tuttavia, verranno comunicati dalla Lombardia al commissario straordinario Domenico Arcuri solo dopo l’approvazione del vaccino Pfizer da parte di Ema e di Aifa (le agenzie regolatorie europea e italiana). La scelta regionale è legata alla disponibilità del «bugiardino», il foglietto illustrativo del preparato della Biontech-Pfizer che, come per tutti i farmaci, costituisce una vera e propria guida al loro utilizzo perché riporta informazioni quali la composizione, la corretta posologia, le malattie o condizioni per cui è indicato, i casi in cui non deve essere utilizzato, gli eventuali effetti collaterali e le modalità di assunzione e di conservazione. Indicazioni cui è legato il «consenso informato» che ogni aderente deve firmare prima della vaccinazione e, dunque, dopo essere stato informato dei pro e dei contro del prodotto farmaceutico. Anche in Lombardia, come in tutte le altre Regioni italiane, verrà inviato un numero di fiale in grado di coprire il 90% del fabbisogno.
Giornata simbolo. Il 4 gennaio, inizio effettivo delle vacccinazioni anti-Covid, sarà preceduto il 27 dicembre da una giornata simbolica, la stessa per tutti i 27 Paesi membri dell’Unione europea. Una partenza unica, annunciata dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, in attesa ovviamente del via libera dell’Ema, l’agenzia europea dei medicinali, alla distribuzione del vaccino. Dunque, i 27 Paesi membri hanno trovato un accordo fissando una data comune, sulla scia dei primi passi compiuti nei giorni scorsi in questa direzione da molti Stati, tra cui l’Italia insieme a Spagna, Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo, oltre alla Svizzera. Il 27, dunque, come numero scaramantico per iniziare il lungo percorso verso l’auspicata fine della pandemia.
Dove. A livello pratico, in Lombardia il 27 dicembre saranno disponibili cento dosi per celebrare un evento con molti significati. Per questo, ai vertici della Regione e della direzione regionale Welfare si sta decidendo quale sarà il luogo in cui effettuare la prima vaccinazione anti Covid. Dalle prime indiscrezioni, potrebbero essere il Niguarda di Milano, simbolo della seconda fase della pandemia e l’Ospedale Civile di Brescia in cui ancora oggi ci sono 267 pazienti ricoverati Covid positivi, di cui 21 in terapia intensiva, mentre la scorsa primavera in un solo giorno i pazienti Covid avevano sfiorato il migliaio. In Regione non escludono, tuttavia, che il D-Day possa essere «celebrato» a Codogno, il centro del Lodigiano da cui tutto è iniziato: il 20 febbraio scorso, infatti, vi è stato diagnosticato il primo caso «italiano» di Covid-19.
Ospedali e territorio. «In Lombardia inizieranno il 4 gennaio, dopo il via libera dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, le vaccinazioni contro il Covid 19 negli ospedali della nostra Regione. Dall’11 gennaio toccherà ai medici di medicina generale. Si partirà, a livello regionale, con le prime 300mila dosi del vaccino prodotto da Pfizer». Lo ha annunciato Marco Trivelli, direttore generale Welfare di Regione Lombardia, durante un corso di formazione per i medici. In provincia di Brescia dall’inizio di gennaio arriveranno direttamente dal Belgio, sede europea di Pfizer, 51.741 dosi di vaccino, comprensive sia della dose iniziale sia del richiamo che deve essere garantito tra il 19esimo e il 23esimo giorno dalla prima inoculazione. I numeri. Di queste, 45.094 serviranno a vaccinare operatori sanitari, residenti e personale delle Rsa nel territorio di Ats Brescia e 6.647 saranno destinate alla Valcamonica (Ats della Montagna). Le persone che hanno diritto a vaccinarsi nella prima fase nella nostra provincia sono oltre trentatremila.
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