Corruzione, il direttore Biondi nega di aver preso una mazzetta

In carcere si è avvalso della facoltà di non rispondere ma ha negato di aver intascato parte di una mazzetta da 65mila euro
Il carcere di Canton Mombello a Brescia © www.giornaledibrescia.it
Il carcere di Canton Mombello a Brescia © www.giornaledibrescia.it
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Il direttore dell’Agenzia delle Entrate di Brescia Generoso Biondi arrestato con l’accusa di corruzione nell’ambito della maxi inchiesta della Dda di Brescia che ha portato in cella 69 persone ha negato ogni accusa.

Nel corso dell’interrogatorio in carcere si è avvalso della facoltà di non rispondere ma ha reso una dichiarazione spontanea negando di aver intascato parte di una mazzetta da 65 mila euro offerta da un imprenditore.

In carcere con l’accusa di corruzione è finito anche il maresciallo della Finanza Francesco Liguoro che ha invece risposto al gip e avrebbe fornito le prime ammissioni. Interrogatorio in mattinata anche per Rosario Marchese, 33enne di Gela trapiantato a Brescia dove secondo l’accusa avrebbero costituito una cellula autonoma della stidda.

«Il mio assistito si è avvalso della facoltà di non rispondere ma ha solo negato con forza l’accusa di mafia», ha spiegato lasciando il carcere il suo legale Domenico Servillo.

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