Con il porta a porta bresciani ricicloni: sono 41 i Comuni diventati «rifiuti free»

Dove ogni cittadino manda in discarica un residuo annuo inferiore a 75 kg. La differenziata a 76,3%
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PORTA A PORTA, 41 COMUNI "RIFIUTI FREE"
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La palma del Comune bresciano più riciclone nel 2022 spetta ad Acquafredda. L’anno scorso la raccolta differenziata ha raggiunto il 93,7%. Non solo.

Il secco non riciclabile finito in discarica o nel termoutilizzatore è stato una quantità davvero minima: in un anno 36,6 chili per abitante.  La cifra più bassa a livello provinciale. In verità, si tratta di una conferma. Acquafredda è da tempo in vetta alla classifica dei Comuni ricicloni di casa nostra. Al secondo posto c’è Rudiano: differenziata all’88,2%, ma soprattutto scarto inutilizzabile a quota 42,1 chili per residente. Rispetto al 2021 Rudiano guadagna una posizione, scalzando Brandico nella graduatoria dei «magnifici» 41.

Sono i nostri Comuni rifiuti free: quelli che, oltre a raggiungere o superare il 65% di raccolta differenziata, hanno conferito meno di 75 chili per abitante anno di rifiuto secco non riciclabile. Una classifica che premia chi più riusa e meno produce.

Stabile

Nel Bresciano il numero totale dei Comuni più bravi resta stabile. Rispetto all’anno passato nell’elenco entrano Comezzano-Cizzago ed Offlaga, escono Roccafranca e Braone. A livello provinciale, considerando tutti e 205 i Comuni, la raccolta differenziata è al 76,3% (-0,7%), contro una media regionale del 73,2%. Meglio di noi fanno Mantova (86%), Bergamo e Monza-Brianza (79,4), Cremona (78,2), Varese (77,2), Lecco (77,1). Storici fanalini di coda si confermano Pavia (58,5) e Sondrio (56,8).

I dati sono contenuti nel «Dossier Comuni ricicloni. Rifiuti free 2023» di Legambiente Lombardia. Si tratta della 30esima edizione riferita ai dati 2022 messi a disposizione da Arpa. In Lombardia sono 350 i Comuni rifiuti free, in aumento costante (erano 308). Sono ancora 363, tuttavia, quelli con una percentuale della differenziata sotto la soglia del 65%: ventitré sono bresciani (uno in più che nel 2021). Si va dal 29,6% di Collio al 64,8 di Lavenone.

Gli altri paesi sono Artogne, Bovegno, Brione, Cevo, Cimbergo, Corteno Golgi, Gargnano, Limone, Lozio, Magasa, Marmentino, Mura, Paspardo, Pavone, Pezzaze, Provaglio Valsabbia, Saviore, Temù, Tignale, Tremosine e Valvestino. In Lombardia spiccano i dati di Mantova (tutti i Comuni superano la soglia) e di Sondrio (il 93,5% è sotto).

Circolare

«In Lombardia il percorso verso l’economia circolare è avviato da tempo», commenta la presidente regionale di Legambiente, Barbara Meggetto. «Adesso serve un ulteriore cambio di passo, che trascini verso l’alto gli ultimi della fila per raggiungere prima possibile anche nella gestione dei rifiuti i sempre più urgenti obiettivi di decarbonizzazione».

Ieri pomeriggio Legambiente, nell’ambito dell’Ecoforum ospitato alla cascina Triulza di Milano, ha premiato i Comuni ricicloni lombardi. Molti i sindaci bresciani o i loro delegati presenti, insieme ai rappresentanti delle società che gestiscono il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Legambiente ha sottolineato un aspetto importante: il modello prevalente, più efficace e virtuoso, è il domiciliare. Sindaci e gestori hanno insistito sulla necessità di educare sempre più i cittadini al riciclo di qualità e alla minore produzione di rifiuti.

Spunti

Il dossier contiene molti dati interessanti. In Lombardia sono 171 i Comuni che applicano la tariffa puntuale (erano 85 nel 2015). Spiccano i 45 di Mantova, i 43 di Bergamo e i 42 di Brescia. La tariffa puntuale somma la quota fissa per coprire servizi e investimenti e la quota variabile che dipende dagli scarti prodotti dall’utente. È il principio del chi inquina di più paga di più. «È uno strumento di equità e una spinta verso gli obiettivi dell’economia circolare», sottolinea Legambiente.

Il dossier richiama anche gli investimenti del Pnrr che riguardano la costruzione e l’ammodernamento degli impianti di gestione dei rifiuti e i progetti per l’economia circolare. In Lombardia sono oltre 81 milioni, che finanziano 204 Comuni. Per la nostra provincia siamo a 14,5 milioni, che interessano 31 Comuni.

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