Con il Pnrr Brescia punta a raddoppiare l’operazione Tintoretto

La città si è aggiudicata il bando Pinqua. Ora i fondi devono essere utilizzati per l'housing, e si pensa alla torre Cimabue
Loading video...
ORA TINTORETTO, POI CIMABUE?
AA

Tra le 159 proposte progettuali finanziate con il tesoretto del Pnrr (attraverso il Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare, Pinqua) c’è anche quella di Brescia. Che, oltre a migliorare il parco edilizio pubblico e a rendere più confortevole il futuro nuovo «borgo Tintoretto» che si appresta a nascere sulle ceneri dell’omonima torre multicolore, potrebbe rappresentare l’occasione per rigenerare uno spicchio più ampio di Sanpolo.

Il capoluogo sta infatti studiando e valutando l’opportunità di convogliare parte del finanziamento sulla torre gemella: la Cimabue. Scommettendo così su una rivisitazione urbanistica di più ampio respiro per il quartiere, con il Pnrr l’operazione Tintoretto potrebbe «raddoppiare».

Come funziona il bando

Il bando Pinqua è diviso in due filoni: la Loggia ha alzato la mano per concorrere in entrambi. Con la prima proposta - intitolata «progetto innesti» -, dopo una manifestazione di interesse che ha visto accodarsi come partner sia l’Azienda lombarda per l’edilizia residenziale sia la Fondazione housing sociale, si punta a completare la riqualificazione dell’area «Case del sole», ampliando così il progetto Oltre la strada. In palio, per questo primo capitolo, c’erano 15 milioni di euro che il capoluogo è riuscito ad aggiudicarsi. Tutti i riflettori - soprattutto quelli politici - sono però puntati sul secondo capitolo del bando, che vede di nuovo protagonista il binomio Loggia-Redo (la Sgr alla regia dell’operazione Tintoretto), una partnership che rappresentava «l’unico scenario possibile per concorrere», come spiegato a suo tempo dall’assessore all’Urbanistica di Palazzo Loggia, Michela Tiboni. Perché? Perché i criteri per accedere alla gara prevedevano delle specificità: tandem pubblico-privato in primis, quindi disegno pilota sull’housing sociale ad alto rendimento e già in fase di progettazione definitiva e, infine, ruolo da protagonista alle periferie.

Cosa succede adesso

Che succede dunque ora che ci si è aggiudicati la vittoria? Che i fondi oggi a disposizione per l’operazione torre colorata raddoppiano. In concreto: per realizzare il borgo Tintoretto, Redo ha appostato 45 milioni di euro. Ora che «l’idea Brescia» è stata promossa, i due partner incassano altri 42 milioni dallo Stato: circa 10 milioni serviranno per apportare migliorie al progetto di partenza (abbattimento consumi energetici, facciate ventilate, ventilazione meccanica, fotovoltaico), 3 milioni per il cosiddetto circular housing (arredi ed elettrodomestici a disposizione degli inquilini), altrettanti fondi saranno impiegati per il potenziamento dei servizi sociali. Le due misure più interessanti sono però le ultime: 6,4 milioni saranno destinati a ridurre sia i canoni di locazione sia quelli per la vendita. Circa la metà dell’importo, ovvero 20 milioni, resterà infine in toto in capo al Comune, con una sola clausola: dovrà essere utilizzato solo «per interventi inerenti all’edilizia residenziale». Di qui l’ipotesi di puntare sulla Cimabue.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato