Brescia e Bergamo 2023, i temi del dossier Capitale della Cultura

Il progetto presentato dai due Comuni contiene oltre 450 proposte dedicate a cultura come cura, natura, i tesori nascosti, la città che inventa
BRESCIA E BERGAMO CAPITALI
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Il racconto della pandemia come memoria e lascito per il futuro, ma anche l’arte come supporto terapeutico negli ospedali. Gli interventi educativi in campo sportivo, le iniziative per ampliare il verde urbano, i percorsi ciclabili e pedonali fra i due territori, i grandi monumenti delle due città. I festival e le mostre, la lirica e la danza, la pittura e il teatro. Di più. Le imprese, le università e i centri di ricerca dove si fa innovazione, i musei che narrano la storia del lavoro.

Il palinsesto con i titoli e le date dei singoli progetti culturali sarà costruito entro l’estate, ma i temi sono stati ormai individuati. Ieri pomeriggio, in una seduta straordinaria congiunta dei due Consigli comunali (da remoto), è stato presentato lo schema del Dossier Brescia e Bergamo Capitale italiana della Cultura 2023.

In settimana sarà completato per essere inviato al ministero lunedì 31 gennaio dai due Comuni. Un dossier di indirizzo con le linee che ispirano i contenuti, frutto di un anno di impegno: tredici tavoli settoriali di confronto, dialogo con oltre trecento soggetti, oltre 450 proposte di progetto arrivate ai due Assessorati. A fare la sintesi il Centro di ricerca Ask Bocconi, guidato dal professore Stefano Baia Curioni. Il titolo scelto nei mesi scorsi, che accomuna Brescia e Bergamo, è «La città illuminata», per dire aperta, vivace, innovativa, con l’ambizione di essere un modello. Quattro le aree tematiche da alimentare con iniziative ed eventi, a partire già dal prossimo inverno: La cultura come cura, La città natura, La città dei tesori nascosti, La città che inventa.

I temi

Prima del 2023 bisognerà mettere a punto alcuni aspetti: coordinare i sistemi di biglietteria fra le due città, costruire la piattaforma web degli eventi, pensare alla mobilità specifica, formare i volontari, coinvolgere gli istituti scolastici. Un lavoro intenso, che si accompagnerà alla definizione del palinsesto vero e proprio.

All’interno di ognuna delle quattro aree tematiche il dossier individua dei titoli che definiscono i contenuti. La cultura come cura: il racconto della pandemia; arti, culture e terapie; la cultura dello sport; la cultura come cura delle collettività e degli individui (strumento di inclusione, integrazione e sostegno di comunità fragili). La città e la natura, vale a dire il rapporto con l’ambiente, si struttura in La città del futuro (installazioni-simbolo che mostrino l’orizzonte di Brescia e Bergamo), La natura in città (progetti di estensione del verde, anche come lotta al cambiamento climatico), I cammini (la mobilità lenta, itinerari e percorsi che uniscono Brescia e Bergamo in modo attento alla qualità dei territori), La consapevolezza della sfida ambientale (azioni di tipo partecipativo ed educativo a favore della sostenibilità).

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I tesori

Il terzo tema è la Città dei tesori nascosti, vale a dire il patrimonio materiale e immateriale: I grandi attrattori urbani (a cominciare da Bergamo Alta e da Brescia romana), i percorsi monumentali e paesaggistici (ad esempio, la Ciclovia Brescia-Bergamo, le vie del Sacro e del Romanino), le stagioni delle mostre, dei festival della lirica, della danza e del teatro. Infine la Città che inventa: l’educazione all’innovazione (l’alleanza fra imprese, università, centri di ricerca, scuole tecniche), il racconto dell’innovazione (la rete dei centri e dei musei di impresa), i luoghi dell’innovazione. Adesso si passa alla fase più operativa, con l’analisi e lo sviluppo delle centinaia di progetti sul tavolo dei due Assessorati alla Cultura, anche per analizzare la loro sostenibilità economica. 

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