LA GIORNATA
Coda chilometrica al Brixia Forum: 412mila test a dicembre
Tamponi senza tamponamenti. Un binomio non scontato, vista la coda chilometrica di auto impilate a serpentina verso il drive through del Brixia Forum. «Da quando è stato aperto il centro, anche nel periodo delle vaccinazioni, non abbiamo mai visto una situazione come quella di questi giorni», dicono gli agenti della Polizia locale.
Non sono nemmeno le quattro del pomeriggio, ma hanno dovuto chiudere la carreggiata interna di via Caprera: si arriva alla rotonda e poi dietrofront, la fila è troppo lunga e non è possibile accettare altre persone. In coda. Qualcuno prova ad andare a piedi, ma poi torna indietro: «È ancora peggio», avverte una donna che tiene per mano la sua bambina, riavvicinandosi all’auto parcheggiata a bordo strada.
I numeri del Centro Fiera

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Eppure la macchina, quella sanitaria, funziona: medici e operatori, con il giubbotto, la sciarpa e la mascherina, non si fermano mai e l’orario si prolunga ben oltre quello previsto, fino a sera inoltrata, per consentire al maggior numero possibile di persone di sottoporsi al test. Ma la richiesta è triplicata nelle ultime settimane: se a settembre erano stati fatti 172.263 tamponi in tutta l’area di competenza di Ats Brescia, il mese di dicembre, non ancora terminato, tocca quota 412.107 test, di cui 308.997 antigenici e 103.110 molecolari. Nel mese che ci stiamo per lasciare alle spalle il picco era stato toccato il 24 dicembre, con 27.085 tamponi, un record destinato però a essere superato: «Non abbiamo ancora i numeri di oggi (ieri, ndr) - dice la dottoressa Luisa Soldati, referente del punto tamponi Brixia Forum - ma un afflusso così è davvero inedito».
Quanto pesa la scuola
A incidere maggiormente, secondo Soldati, è il comparto scuola: «Anche se gli istituti ora sono chiusi, c’è il principio di sorveglianza attiva, cioè il tampone da eseguire al giorno zero (quando si scopre di aver avuto un contatto con un positivo, ndr) e al giorno cinque». Casi a cui si aggiungono i tanti entrati in contatto con un positivo ai pranzi e alle cene di Natale, i pre-ricoveri, e tutta la schiera di persone, compresi i neo papà, che devono far visita a un familiare in ospedale. Per loro, come per le scuole, i tamponi sono gratuiti, mentre chi arriva per sottoporsi a un antigenico paga comunque un prezzo calmierato. «Finora - conclude la dottoressa Soldati - in fiera abbiamo fatto una media di 1.500/1.600 tamponi al giorno, ma anche le farmacie sono sotto pressione. La maggior parte dei positivi sono vaccinati da lungo tempo o non vaccinati e oggi (ieri, ndr) in coda c’erano anche persone con la febbre».
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