Ciclo idrico, più vicino il gestore pubblico: «Si valuti anche il project di A2A»

La «delibera di indirizzo» per cambiare la scelta del 2015 e virare verso una gestione del ciclo idrico «in house», vale a dire al 100% pubblico, è da mesi allo studio del consiglio provinciale. Ma in quella bozza non si cita mai il project financing (PF) di A2A, presentato lo scorso marzo - come consentito dalla scelta di 7 anni fa - e non tenuto in considerazione. «Eppure - spiega Massimo Tacconi, capogruppo della Lega in Loggia e consigliere in Broletto - quella proposta consente di avere una tariffa più bassa per i cittadini e più investimenti su acquedotti e depurazione. Perché non tenerne conto? Perché lasciare i sindaci all’oscuro di questa proposta? Come possono confrontare i due modelli se non ne conoscono uno?».
La delibera di indirizzo dovrebbe essere all’esame del consiglio provinciale il prossimo 21 novembre, prevede il «mantenimento della gestione totalmente pubblica» e chiede all’Ato di valutare la «sostenibilità» della proposta. Proposta che dovrà poi essere sottoposta al voto dell’Assemblea dei sindaci, dove il peso della Loggia è significativo, sia come Comune capoluogo, sia come azionista di controllo di A2A.
L’interrogazione
Ecco perché ieri, in apertura del consiglio comunale, il centrodestra, con un’interrogazione, ha chiesto chiarezza al sindaco Emilio Del Bono. Il quale, va detto, è stato molto evasivo: «Non sono in grado di dare una risposta - ha spiegato - non conosco la bozza di delibera della Provincia e non conosco i contenuti del project financing di A2A». Punto. Va ricordato che oggi la gestione dell’acqua è affidata ad Acque Bresciane, società interamente pubblica, per la quale nel 2015 si era ipotizzata una natura mista, con l’ingresso di un partner privato, da scegliere tramite gara, tra il 40% e il 49%. Scelta ora rimessa in discussione dalla maggioranza di centrosinistra in Provincia. Tacconi, nel replicare al sindaco, ha spiegato: «Se nemmeno lei conosce il PF di A2A, figuriamoci gli altri sindaci. Non c’è trasparenza. Come possono decidere?».Poi ha aggiunto: «La Provincia è inadempiente. Nel 2018 Acque bresciane doveva diventare società mista. In virtù di questa manchevolezza A2A ha fatto una proposta di project financing interessante in cui si propone come partner industriale di Acque Bresciane con tariffe più basse e 360 milioni in più di investimenti. Questo project è stato tenuto nascosto».
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Trasparenza
Nessuna preclusione verso la gestione in house. Ma, ha aggiunto Tacconi, «bisogna fare la scelta più corretta per i cittadini e tutti gli elementi vanno messi sul piatto, compresa la proposta di A2A». Gianpaolo Natali (FdI) consigliere in Comune e in Provincia ha aggiunto: «La maggioranza in Provincia è ostaggio del consigliere Apostoli che è per la gestione pubblica. Come Fratelli d’Italia siamo per la gestione pubblica ma bisogna capire quale sia la soluzione migliore per i cittadini». Il forzista Paolo Fontana, consigliere comunale e provinciale ha infine rimarcato: «Abbiamo chiesto chiarezza al Comune, ovvero se sia sulla stessa posizione del Pd in Provincia o no, ma non si esprime. Vogliamo valutare vantaggi e svantaggi di entrambe le soluzioni, anche tenendo conto del PF di A2A».
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