Centri commerciali, mercato saturo: 4 strutture in 4 chilometri

Il presidente di Coop: «Noi diversi: spesa al volo, servizi essenziali Fiducia nel futuro»
L'inaugurazione del Nuova Flaminia - Foto Pierre Putelli/Neg © www.giornaledibrescia.it
L'inaugurazione del Nuova Flaminia - Foto Pierre Putelli/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Diciamo la verità. Quattro centri commerciali nel raggio di 4 chilometri sono il segno di un surplus di offerta anche per i patiti dello shopping.

Non è un caso che il presidente di Coop Lombardia abbia voluto subito sottolineare la «diversità» ontologica del Nuovo Flaminia. Niente a che vedere con «i giganteschi centri commerciali» che popolano Brescia. Niente parcheggi dove poi non si ritrova l’auto, niente code, niente stress. Al Nuovo Flaminia il motto è «be smart, be easy, be trendy». Poche cose, ma tutto quello che serve.

In effetti il centro Coop è «piccolo» se raffrontato alla corsa al gigantismo degli ultimi anni. Dopo i 63 negozi delle Rondinelle, a Roncadelle, sono arrivati i 110 del Freccia Rossa, in città. E poi i 145 di Elnòs, ancora a Roncadelle. Il tutto a pochi chilometri l’uno dall’altro.

In mezzo il parco commerciale Campo Grande, non una classica galleria di negozi, ma comunque medie e grandi strutture di vendita. Difficile pensare a una concentrazione commerciale maggiore.

Perché, allora, il nuovo centro? «È una situazione che abbiamo ereditato» ha subito precisato ieri l’assessore Valter Muchetti. A monte scelte della Regione e della Giunta Paroli. Sia chiaro, per riqualificare un’area come i Magazzini Generali servono soldi e proposte concrete. Non bastano le belle idee. Ma c’è ancora spazio per proposte commerciali? «Il mercato di Brescia è saturo da tempo - ha ammesso Ferrè - ma il nostro obiettivo è fare un prodotto diverso. Una struttura di nuova concezione, agile, dove in un’ora si fa tutto quello che serve».

Le «premesse» per far bene «ci sono», ha assicurato il numero uno di Coop Lombardia: «Abbiamo investito su Brescia perché ci crediamo: in un’Italia che si ferma, il nostro è uno sforzo di fiducia nel futuro».

Eppure solo cinque mesi fa Coop ha chiuso il proprio store a Elnòs. «Non c’erano le condizioni per proseguire». Punto. Resta che nel quadrilatero delle gallerie commerciali, i nodi iniziano a venire al pettine. Il Freccia Rossa, a 10 anni dall’apertura, ha avviato la procedura per un concordato preventivo.

Trenta negozi chiusi, nuovi addii annunciati, buchi di bilancio e capitale sociale azzerato. La nuova concorrenza, certo non gioverà. La società ha annunciato investimenti e un piano di rilancio. Di cui, però, a oggi non c’è traccia. Senza un «cavaliere bianco» che porti nuovi capitali, c’è il rischio che il Freccia Rossa diventi un vuoto urbano. A due passi dal centro storico.

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