Cattafame, l’appello dopo l’incendio alla cascina: «Aiutateci a ripartire»

La solidarietà per vincere l’incendio. Per ricostruire i locali distrutti, riacquistare le attrezzature, ridare lavoro e speranza a giovani in difficoltà. Un mese fa, l’8 aprile, le fiamme avvolsero il Ristorante Cattafame e l’alloggio attiguo, nell’omonima cascina di Ospitaletto. Danni ingenti, in corso di valutazione. Un disastro che impone oneri pesanti e tempi lunghi per la riparazione, anche perché si tratta di un edificio vincolato dalla Soprintendenza. Adesso la cooperativa sociale proprietaria, Fraternità Impronta, lancia una doppia raccolta fondi in collaborazione con la Fondazione Comunità Bresciana e Confcooperative. Il fuoco ha privato l’Impronta di una risorsa economica, ma soprattutto di attività e spazi per il recupero e l’inclusione di minori e giovani in situazione di disagio sociale. L’ottocentesca Cascina Cattafame ospita la sede della cooperativa, due comunità educative residenziali per minori maschi, tre appartamenti per la semi autonomia di giovani adulti, il ristorante sociale e la fattoria didattica. Ristorante e fattoria rappresentano laboratori occupazionali per i ragazzi; tutti hanno alle spalle problemi con la giustizia.
I danni
«L’incendio - spiega la presidente Sonia Pedretti - ha reso inagibile il ristorante, che con i suoi ottanta coperti è un aiuto importante alla cooperativa. Abbiamo dovuto mettere in cassa integrazione il personale - prosegue - e interrompere il percorso di due ragazzi psichiatrici». Il ristorante «è uno strumento di inclusione: diversi ragazzi, che hanno imparato qui il mestiere, hanno trovato lavoro come cuochi o camerieri». Le fiamme hanno danneggiato anche uno dei tre alloggi per la semi autonomia, che ospitava tre giovani, trasferiti in un altro appartamento della Cascina. «Fraternità Impronta, comunque, non molla e non si ferma», ribadisce la presidente.
RivogliAmo La Cattafame
«Abbiamo pensato di rivolgerci alla solidarietà della gente con l’aiuto di Fondazione Comunità Bresciana e di Confcooperative». L’iniziativa si chiama «RivogliAmo La Cattafame». Ogni «piccolo aiuto per far ripartire ristorante e alloggio è benvenuto», sottolinea Sonia Pedretti. L’incendio dell’8 aprile (sulle cause si sta ancora indagando) poteva provocare disastri peggiori. «Il tempestivo allarme dato da un passante al nostro cuoco Gianmario Portesani, che stava predisponendo il pranzo per la domenica di Pasqua, ha scongiurato danni alle persone», racconta la presidente. Almeno questo. La Cascina Cattafame è da sempre un luogo aperto al territorio e alla comunità. Il ristorante, la fattoria didattica, il parco accolgono famiglie e scolaresche.
La storia
Fraternità Impronta è nata nel 2001. Opera a Brescia, in Franciacorta e in Valtrompia. Dal 2013 in città gestisce Azimut, la comunità di pronto intervento per adolescenti sottoposti a provvedimenti penali. In totale sono una trentina i minori e i giovani assistiti dall’Impronta, fra Cattafame e Azimut. Una ventina gli operatori impegnati; cinque i dipendenti del ristorante, più due a chiamata. «Chiediamo l’aiuto di tutti coloro i quali, anche con un piccolo contributo, vogliono lasciare la loro impronta nella ricostruzione di ristorante e alloggio dei ragazzi», conclude Sonia Pedretti. Chi volesse: bonifico bancario sul fondo Comunità Fraternità aperto alla Fondazione della Comunità Bresciana, IT55B0306909606100000009608, inserendo la causale Incendio Cattafame.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato