Castello, Del Bono: «Ascensore e Museo Risorgimento per il 2023»

Il sindaco risponde dopo le accuse di immobilismo della Lega: «I progetti sono pronti e il percorso di Brescia Capitale della Cultura è di tutti»
Una veduta dall'alto del Castello di Brescia - Foto © www.giornaledibrescia.it
Una veduta dall'alto del Castello di Brescia - Foto © www.giornaledibrescia.it
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«Macché ritardi, il percorso di Brescia Capitale italiana della cultura nel 2023, insieme a Bergamo, prosegue come previsto. Anzi, è in anticipo». In settembre sarà avviata la procedura per scegliere il brand che marcherà la manifestazione. Quanto all’ascensore in Castello e al nuovo Museo del Risorgimento i progetti vanno avanti, l’obiettivo è avere le opere nel 2023. Il sindaco Emilio Del Bono replica alle accuse di immobilismo lanciate nei giorni scorsi dalla Lega su questi temi.

«Propaganda strumentale», la definisce il sindaco. «L’appuntamento del 2023 appartiene a tutti, non ha colore politico. Fosse per la Lega, che in Consiglio comunale non ha votato alcuni provvedimenti fondamentali, saremmo davvero in ritardo». Questi mesi, spiega Del Bono, sono serviti ad attivare il territorio e a costruire l’architettura dell’alleanza con Bergamo. «Il mondo della cultura - afferma Del Bono - è stato coinvolto e sollecitato affinché produca proposte che potranno entrare nel palinsesto dell’evento». Il dossier va presentato al Ministero della Cultura nel gennaio 2022.

La polemica con la Lega

La Lega chiede più partecipazione della politica: «È il territorio, non il Comune o i partiti, a decidere i programmi», ribadisce il sindaco. «L’Amministrazione, con i tavoli tematici aperti, ha invitato le istituzioni, gli enti, le realtà che si occupano in vario modo di cultura a fare progetti». Un messaggio lanciato anche «alla Camera di Commercio, alle categorie, agli ordini professionali. E il territorio - sottolinea Del Bono - sta rispondendo in maniera positiva».

Il secondo aspetto riguarda il contenitore formale. L’alleanza con Bergamo, continua il sindaco, è stata costruita attraverso accordi fra i due Comuni, che hanno coinvolto le rispettive Province e partner privati, definendo compiti e compartecipazione economica. Da una parte ci sono i due Comuni, che metteranno risorse proprie in aggiunta a quelle dello Stato (di solito un milione, ma Del Bono e Giorgio Gori hanno chiesto il raddoppio). Dall’altra il comitato di natura privatistica con (fra gli altri) Fondazione Cariplo, Fondazione Comunità Bresciana, Fondazione Comunità Bergamasca che gestirà anche i 5 milioni messi a disposizione da Banca Intesa Sanpaolo. «Su tutte queste partite - sostiene il sindaco - la Lega è stata tutt’altro che collaborativa». 

L'ascensore in Castello

Il Carroccio aveva puntato il dito contro Del Bono, accusandolo di limitarsi alle promesse, mentre la Regione «è impegnata in modo concreto con 4 milioni per l’ascensore in Castello, 6 milioni per la ciclovia Brescia-Bergamo e un milione, nell’ambito dei progetti emblematici di Fondazione Cariplo, al Museo del Risorgimento». Innanzitutto, replica il sindaco, «i 6 milioni della ciclovia non ci sono. Il Consiglio regionale ha approvato un ordine del giorno che impegna la Giunta a stanziare quella somma in tre anni. Bene, siamo contenti, auspichiamo che vengano appostati in bilancio». I 4 milioni per l’ascensore in Castello, invece, sono reali, preventivati per il 2023. «È un singolare caso di procedura inversa in cui vengono assegnati i fondi prima che ci sia il progetto», dice il sindaco. «Il fatto è che la Regione non aveva concordato nulla con noi. Naturalmente prendiamo queste risorse volentieri».

Lo studio di fattibilità dell’ascensore, dal parcheggio di Fossa Bagni al piazzale della Locomotiva, è pronto. Redatto da Brescia Mobilità («Perché connetterà il parcheggio al Castello senza barriere architettoniche»), ha avuto il via libera dalla Sovrintendenza, mentre adesso è all’esame dell’Assessorato regionale alla Cultura. Se anch’esso darà il benestare si potrà stendere la convenzione per l’utilizzo dei fondi. Intanto, si passa alla fase della progettazione esecutiva. Infine il Museo del Risorgimento. «Entro il 2023 sarà pronto», assicura Del Bono. «È un’opera impegnativa, stiamo lavorando per la progettazione sul Piccolo e sul Grande Miglio».

Il Museo del Risorgimento

In autunno si passerà anche al disegno degli allestimenti. Il sindaco rilancia la polemica: «Mi fa piacere che la Lega, contraria all’operazione Museo, si sia ricreduta, appoggiando un intervento che rende onore alla storia della Leonessa d’Italia».

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