Caso Arzenton, per il gip TicketOne non fu diffamata

La manager era stata querelata per le frasi rilasciate nel 2019 a «Striscia la Notizia»
La manager Valeria Arzenton
La manager Valeria Arzenton
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Nuovo giudizio, il terzo, a favore di Valeria Arzenton. Il gip di Milano ha archiviato il procedimento a carico della manager - socia fondatrice del gruppo Zed, a Brescia titolare del Gran Teatro Morato - per il reato di diffamazione contestatole da TicketOne.

Il provvedimento favorevole si aggiunge a quelli pronunciati nelle sedi penali e civili del Tribunale di Milano; in questo caso fa riferimento alle querele per diffamazione sporte da TicketOne, multinazionale delle biglietterie elettroniche, nei confronti di Arzenton per le dichiarazioni da quest’ultima rese in tv, a «Striscia la Notizia», nell’aprile del 2019. Un comunicato emesso da Zed commenta così la notizia: «Dal documento, che mette fine alla vicenda giudiziaria penale, si rileva ancora una volta la correttezza dell’operato del gruppo Zed e di Valeria Arzenton».

Nello specifico, il gip ha ritenuto che le dichiarazioni di Arzenton (che aveva accusato Ticketone di «tentativi di estorsione, ritorsioni e boicottaggi») non avessero carattere diffamatorio, «in quanto riportavano fatti realmente accaduti». La nota di Zed ricorda poi come nell’ottobre 2022, lo stesso Consiglio di Stato (massimo giudice speciale amministrativo) rilevò che «le azioni di estorsione e boicottaggio poste in essere nei confronti dell’operatore Zed (…) ben possono integrare autonome fattispecie di illecito, se del caso perseguibili dall’Autorità (…), sia dalla stessa società lesa».

Grande soddisfazione per gli avvocati Tino e Ventimiglia - legali di Arzenton - per l’esito positivo «dell'ennesimo capitolo di una battaglia in atto contro un’imprenditrice la cui unica "colpa" è di non aver accettato supinamente le imposizioni di un colosso internazionale del ticketing elettronico». Contenta ma non soddisfatta, invece, Arzenton, che rilancia: «Non mi arrendo. Andrò avanti finché non avrò ottenuto piena giustizia».

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