Caro materiali ferma i cantieri: strade bresciane senza asfalto

Dopo il classico stop invernale, quando le temperature rigide sconsigliano di rimettere a nuovo il manto stradale, il 7 marzo i lavori di asfaltatura sulle strade provinciali erano ripresi. Fresatrici, compattatori e operai si erano messi all’opera sulle arterie della Bassa. Lunedì però l’impresa non si è presentata in cantiere. E stessa cosa dovrebbe accadere la prossima settimana. «La ditta che effettua le bitumature ci ha comunicato che non avrebbe ripreso i lavori - fa sapere il presidente della Provincia di Brescia Samuele Alghisi -. I prezzi degli asfalti sono saliti troppo». A ottobre il bitume costava 285 euro a tonnellata, ora tra i 600 e i 700 euro. Costi insostenibili. Tanto che molti impianti di produzione hanno chiuso.
Lo scenario
Il caro-energia e la mancanza di materie prime hanno innescato una reazione a catena che sta mettendo a rischio ogni cantiere, dalle piccole manutenzioni ai lavori su scuole, strade, ponti. Consegne sospese, contratti che saltano. L’edilizia in pieno boom, tra superbonus e Pnrr ora rischia lo stop. Una situazione che non riguarda solo il territorio Bresciano. Anzi. Anas avrebbe già interrotto i lavori di asfaltatura in Sardegna e Puglia.
Negli ultimi giorni, spiega l’Ance, «i prezzi dei materiali di costruzione che erano già raddoppiati nell’ultimo anno sono ulteriormente schizzati». Bitume, acciaio e alluminio «risultano ormai praticamente irreperibili se non a costi insostenibili». A peggiorare le cose il rialzo di gas e carburante che sta mettendo in ulteriore difficoltà i trasporti e quindi la gestione delle consegne. «Scarseggiano materiali e gli impianti di produzione stanno chiudendo. Occorrono subito misure per calmierare i prezzi e compensare i maggiori costi sostenuti dalle imprese, altrimenti i cantieri del Pnrr anche per carenza di materie di prime si fermeranno tutti» è l’allarme lanciato dal Presidente Ance, Gabriele Buia.In Broletto
La situazione è «grave» ammette il presidente Alghisi. Nel 2019 la Provincia aveva sottoscritto un «accordo quadro» del valore di 25 milioni: asfaltature garantite per quattro anni, ottenendo uno sconto del 26%. Una cura da cavallo per le strade provinciali contro il proliferare delle buche che, su direttrici come la Goitese, negli scorsi anni avevano creato non pochi grattacapi. «Ora paradossalmente quello sconto ci sta creando problemi» spiega il presidente.
«Il piano asfaltature - aggiunge il consigliere delegato al lavori pubblici Massimo Vizzardi - era partito lo scorso ottobre. Poi è stato sospeso nei mesi invernali più freddi. È ripartito a inizio marzo ma ora le imprese hanno sospeso i lavori a causa del rincaro del bitume». Uno stop di una o due settimane si può assorbire. La mappa dei lavori può essere rivista. Il problema è capire come evolverà la situazione.«Siamo tutti in attesa di un intervento del Governo, che potrebbe arrivare a fine mese. Vedremo quel che accadrà» dice Vizzardi.
Nel 2022, stando al Piano delle opere pubbliche, la Provincia ha in programma asfaltature per 8,8 milioni. Ma anche lavori stradali per 18, messa in sicurezza dei ponti per 10, progetti sulle scuole per 62. «Stiamo riscontrando difficoltà e rallentamenti in ogni settore» ammette il presidente. «Come Provincia - ricorda Alghisi - eravamo riusciti a introdurre una norma per l’adeguamento dei prezzi a seguito della pandemia. Ora, se non vogliamo che si blocchino i cantieri, servono altre risposte da Roma».
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