Caro energia, si rischia una bolletta del gas da 3.500 euro l’anno a famiglia
La stangata d’autunno è servita. Con i prezzi del gas alle stelle, nei prossimi mesi le bollette sono destinate a crescere ancora. Il prezzo dell’energia potrebbe superare i 600 euro a megawattora, quello del gas veleggiare ad una media di oltre 250 euro al metro cubo. Più del doppio rispetto a quello fissato nel trimestre estivo, in base all’indice Pfor (prezzo fornitura).
Anche tenendo validi gli aiuti del governo, se i prezzi dovessero rimanere su questi livelli una famiglia tipo (vale a dire consumo di 12mila kwh, secondo i criteri Arera) arriverebbe a spendere oltre 3.500 l’anno per la bolletta del gas. Quasi il triplo rispetto alla situazione di un anno fa, quando il salasso si fermava a 1.356 euro.
Il teleriscaldamento
È destinata a crescere anche la bolletta del teleriscaldamento. A2A ha bloccato il prezzo ai valori di gennaio fino a fine settembre. Dal 1° ottobre assorbirà i rincari delle quotazioni dell’energia elettrica. Ma non quelli del gas. Il prezzo sarà insomma «calmierato» ma le stime dicono comunque di un possibile aumento del 68%: con il prezzo fissato finora la bolletta annuale si aggira(va) attorno a 1.700 euro l’anno, con l’impennata del gas la previsione sale a 2.855 euro. Di fatto le 28mila utenze allacciate alla rete del teleriscaldamento cittadina (che serve anche i Comuni di Concesio e Bovezzo) continuerebbe a risparmiare 700 euro l’anno rispetto a una famiglia con caldaia a gas.
I rincari
Il quadro è stata tracciato ieri da Luca Rigoni, amministratore delegato di A2A Calore e Servizi, in Loggia per la commissione congiunta Ambiente e Bilancio dedicata a discutere della petizione di Legambiente che chiede di rivedere i criteri di calcolo del prezzo del teleriscaldamento, sganciandoli dalle quotazioni di luce e gas.
Rigoni è partito tracciando l’andamento dei prezzi dell’energia degli ultimi mesi: nel gennaio 2020 il Pun (Prezzo unico nazionale) dell’energia elettrica era a 47,5 euro al megawattora, tra novembre e dicembre potrebbe essere a 603,8; il gas (Pfor) era a 17,9 euro al metro cubo, la previsione è che si attesti ad una media di 265,1.
Di fronte a questa «dinamica impazzita» il teleriscaldamento si è sempre rivelato «più conveniente rispetto al gas». Il prezzo, ha mostrato Rigoni, squadernando slide e tabelle, è sempre stato più basso, soprattutto nel periodo invernale, il periodo di maggior uso e costo del metano. Questo anche tenendo in considerazione gli aiuti varati a marzo dal Governo per abbassare le bollette, come lo sconto al 5% dell’Iva o l’azzeramemento degli oneri di sistema. Aiuti a cui gli utenti del teleriscaldamento non hanno accesso.
I sindaci delle città che hanno grandi reti di teleriscaldamento (Brescia, Torino, Milano, Varese) hanno scritto al Governo per sanare questa «disparità di trattamento». Il solo taglio dell’Iva al 5% permetterebbe un taglio del prezzo di 6,6 milioni sulle bollette del teleriscaldamento di A2A. Ma nonostante la lettera sia stata spedita a marzo, da Roma non sono arrivate risposte.
Come funziona il calcolo del prezzo
Per quanto «più conveniente» rispetto al gas, anche il teleriscaldamento ha subìto i rincari. Il prezzo fissato a gennaio è più alto del 72% rispetto a quello di inizio 2021. Questo, ha spiegato Rigoni, sostanzialmente per due motivi. Il prezzo viene calcolato tenendo conto delle quotazioni di gas ed energia elettrica. Perché?
La rete del teleriscaldamento è alimentata per il 70% dal calore prodotto dal termoutilizzatore e dalla acciaierie. Ma il 30% è prodotto con il gas, quota che sale al 50% in inverno. Da quest’estate non si usa più il valore trimestrale (Pfor), ma, secondo le regole stabilite dall’Autorità nazionale (Arera), il Punto di scambio virtuale (Psv), così da seguire in maniera più flessibile le quotazioni.
E l’energia elettrica? Il teleriscaldamento «sottrae» una quota di calore che potrebbe produrre corrente, oggi molto remunerativa. Ecco perché il suo prezzo è legato anche a queste due commodities, luce e gas. A marzo A2A ha deciso di bloccare il prezzo dei suoi clienti. «Nessun altro ha fatto una manovra di questo tipo» ha ricordato Rigoni. Anzi, le altre città teleriscaldate hanno subito rincari maggiori.
Le previsioni per l'inverno
E il prossimo inverno, che accadrà? A2A terrà fermo il prezzo della componente energia (Pun), a 200,7 euro a Mwh (prezzo di ottobre 2021). Con questa misura assorbirà maggiori costi per 24 milioni, evitando un rincaro di 120 euro alle bollette dei cittadini nel solo quarto trimestre. Rispetto a una caldaia a gas il risparmio sarà di 300 euro. Se spalmato su tutto l’anno si arriva a 700 euro.
Rigoni ricorda anche che gli utenti del teleriscaldamento ricevono in bolletta un credito d’imposta che per il 2021 è stato, nel complesso, di 9,4 milioni di euro. Resta che da ottobre la tariffa del teleriscaldamento tornerà a crescere per la componente gas. Il prezzo sarà insomma calmierato ma vista l’impennata del metano si rischia comunque un rincaro significativo. Ecco perché i commissari ieri, in Loggia, pur con sfumature diverse, hanno tutti chiesto «uno sforzo in più» all’azienda. Si vedrà.
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