Caritas, le famiglie hanno fame di aiuti: «Il lavoro non basta più»

Crescono i numeri di chi si rivolge all’associazione. Solo la Mensa Menni in città serve 200 pasti al giorno
C’è molto di più di un pasto caldo alla Mensa Menni in città - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
C’è molto di più di un pasto caldo alla Mensa Menni in città - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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«L’onda è partita e non siamo ancora al culmine. Siamo in una situazione di criticità che non è ancora esplosa», così Marco Danesi, vicedirettore della Caritas diocesana, parla dell’aumento «leggero, ma costante» delle richieste nell’ultimo anno. Accoglienza, ascolto, cibo, tetto, lavoro e sostegno economico sono i tanti ambiti nei quali opera la Caritas, cercando di coprire tutti i bisogni di chi non ce la fa più. Ci sono quelli che hanno perso il lavoro e la casa, chi non ha una famiglia, chi è immigrato e non è riuscito a realizzare il suo sogno, chi è malato, non solo nel fisico e, quindi, non ha punti di riferimento e la possibilità di affrontare la vita da solo.

Il report

I dati del 2021 (quelli del 2022 sono in elaborazione) fotografano una situazione mutata con l’arrivo della pandemia e aggravata dalla crisi energetica e l’inflazione come si evince, ad esempio, dai dati del Rifugio Caritas che se da una parte, nel 2021, ha aiutato meno persone, 45 contro le 92 del 2019, ha aumentato, per ognuno, le notti, 147 nel 2021 contro le 59 dell’anno prima della pandemia. Sono 306, poi, le persone che si sono rivolte al centro di ascolto e la maggior parte sono uomini italiani; da qui sono state sostenute economicamente 811 persone (230 tramite ticket alimentari e 239 con il fondo Ti.Conto.Salute).

Alla Mensa Menni, sempre nell’arco del 2021, sono state 1.191 le persone accolte, 327 italiane e 864 straniere; 27, su 98 colloqui, coloro a cui è stato trovato un lavoro a tempo determinato.

Il 2022

Tra gli aiuti forniti alle famiglie bisognose anche quelli alimentari - © www.giornaledibrescia.it
Tra gli aiuti forniti alle famiglie bisognose anche quelli alimentari - © www.giornaledibrescia.it

Tra i dati più recenti che emergono ci sono quelli dell’agosto scorso della Mensa Menni, quello che solitamente era un periodo dell’anno più tranquillo è stato di superlavoro. In media vengono serviti 190-200 pasti al giorno. «Numeri cresciuti in modo significativo durante i difficili mesi della prima ondata del Covid, ma che poi non sono più calati - ci aveva spiegato l’estate scorsa Giambattista Treccani, responsabile della mensa Menni -. Anzi: sono aumentati ancora».

«Il virus ha dato il colpo di grazia, i nostri ospiti ora - aveva detto - sono soli e isolati dal resto del mondo». L’obiettivo della Mensa Menni, da 23 anni a questa parte, è quello di fornire un pasto caldo alle persone senza fissa dimora o in situazione di emarginazione grave e di offrire un momento di accoglienza. In un anno vengono accolte 1.500 persone e serviti oltre 50mila pasti. Il 70% degli ospiti sono stranieri (oltre 50 le nazionalità). «La presenza degli italiani - spiega Danesi - è però più costante nel tempo. Alcuni, poi, non vengono solo per mangiare,ma anche perché sono soli».

Il pasto caldo, quindi, risponde a un bisogno primario, ma è molto di più. Aiuta anche ad intercettare le persone da aiutare e a inserirle negli altri percorsi di sostegno, che siano abitativi, lavorativi o di cura. Sul territorio. «A rivolgersi alle Caritas parrocchiali, prima, erano famiglie nelle quali mancava il lavoro, oggi, invece, ci sono anche quelle dove il lavoro c’è, ma non basta più a far fronte agli aumenti - dice Danesi -: bollette, generi alimentari e affitto».

Una volontaria serve il pranzo a due avventori - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Una volontaria serve il pranzo a due avventori - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it

Il magazzino «Ottavo giorno», grazie al quale vengono distribuiti generi alimentari in tutta la diocesi, nel 2021, ha consegnato 44.145 pacchi a 6.309 famiglie. Nel 2020 le scatole alimentari erano 55.749 per 7.926 famiglie e nel 2019 32.530 pacchi a 4.647 nuclei. Cresciute le richieste anche al fondo «Briciole lucenti» che aiuta singoli e famiglie in difficoltà nel pagamento delle spese relative alla casa, all’istruzione, alla salute: grazie al fondo, nel 2021, sono state sostenute 3.699 persone (1.112 famiglie, il 50% circa delle quali italiane) contro le 3.512 del 2020 e 3.400 del 2019.

E «per la maggior parte delle famiglie che entrano nelle Caritas parrocchiali - conclude Danesi - è la prima volta. Fino all’estate non ci aspettiamo una diminuzione delle richieste - conclude il vicepresidente - anzi, bisognerà vedere da settembre se l’onda comincerà a scendere».

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