Caffaro: un parco con fontane, cascate e un museo nel progetto degli studenti dell'Einaudi

La 4°A dell’indirizzo Cat di Chiari hanno presentato in Loggia le loro idee per la riqualificazione del sito inquinato
  • Gli studenti dell'Einaudi di Chiari presentano il progetto sulla Caffaro
    Gli studenti dell'Einaudi di Chiari presentano il progetto sulla Caffaro
  • Gli studenti dell'Einaudi di Chiari presentano il progetto sulla Caffaro
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    Gli studenti dell'Einaudi di Chiari presentano il progetto sulla Caffaro
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    Gli studenti dell'Einaudi di Chiari presentano il progetto sulla Caffaro
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La 4°A dell’indirizzo Cat (Costruzioni, ambiente e territorio) dell’Istituto «Einaudi» di Chiari ha vestito i panni di una vera e propria Commissione parlamentare, redigendo un progetto di riqualificazione del sito Caffaro di via Milano pensato per essere messo in pratica una volta portata a termine la bonifica

Dopo un anno di lavoro, e dopo essere stati anche in Senato per presentare il lavoro fatto nell’ambito del concorso «Senato e ambiente» per l’anno scolastico 2021/2022, i ragazzi sono stati ieri in Loggia accompagnati dalla loro insegnante Sabrina Corsini. Qui ad attenderli per l’illustrazione del progetto c’era l’assessore Federico Manzoni. 

Il progetto

Al centro della proposta messa nero su bianco dagli studenti c’è la creazione, nell’ex sito industriale di via Milano, di un parco urbano suddiviso in quattro aree dove l’acqua, «che da elemento di vita nel caso della Caffaro è stato ridotto a veicolo di inquinamento - hanno spiegato gli alunni dell’Einaudi - sia centrale».

Spazio quindi a vasche a sfioro e a fontane lungo i percorsi e a cascate che cingono l’anfiteatro progettato nella zona est. «Acqua, beninteso - specifica Corsini - attinta ad un circuito chiuso, affinché non vi siano sprechi». Nella parte ovest sono state invece pensate due colline realizzate con il terreno bonificato in sito e a sud una zona alberata interdetta al pubblico in quanto non bonificata. 

In una delle due palazzine i ragazzi hanno immaginato un museo che racconti la storia del sito. Sul pavimento verrebbe proiettata una cartina dell’area in costante aggiornamento suddivisa in zone verdi e rosse, corrispondenti a quelle già bonificate e quelle ancora in attesa di esserlo.

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