Caffaro Brescia, chiesta una trattativa anche al Mise

Si è aperto ieri un tavolo di confronto tra i sindacati e il Comune di Brescia per affrontare la chiusura dell'azienda
CAFFARO: "UN TAVOLO AL MISE"
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È stato un confronto interlocutorio, un primo incontro per mettere sul tavolo i problemi e le preoccupazioni e affrontare nel migliore dei modi la chiusura della Caffaro Brescia, ormai imminente. C'è in ballo il posto di lavoro di 54 operai e delle loro famiglie, ma c'è anche la questione ambientale che preoccupa il Comune, quel presidio che finora hanno rappresentato proprio gli operai dell'azienda di via Milano e la stessa Caffaro, con l'emungimento della falda per impedire l'inquinamento della stessa da Pcb, al costo di 1 mln di euro all'anno. 

Sui tempi al momento non si sa molto. Dopo la pronuncia del Tar che il 19 agosto ha imposto un nuovo stop alla produzione accogliendo le motivazioni della Provincia, Caffaro Brescia ha annunciato l'intenzione di chiudere, ma non formalmente.

Non è stata attivata alcuna procedura di dismissione del sito né di licenziamento cosa che però dovrebbe avvenire forse già da settembre. Per questo i sindacati hanno già inviato una lettera al Mise, il ministero per lo sviluppo economico, per avviare un tavolo di trattativa e valutare la possibilità di utilizzare gli ammortizzatori sociali.

 

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