Bordonali (Centrodestra): «Strade, bonifiche, energia: la provincia merita risposte»

Dopo l’elezione del 2018, la leghista Simona Bordonali prova il bis come candidata per la Camera nel collegio uninominale di Lumezzane e nel plurinominale come capolista in due collegi lombardi e in seconda posizione in altri due.
Una candidatura scontata?
Non per me. Non tutti gli uscenti sono stati riconfermati, quindi potevo non esserci. Resta una grande soddisfazione e il riconoscimento del lavoro svolto in questi anni. D’altronde il ruolo di Delegato d’aula mi ha impegnato molto nei lavori parlamentari e solo a causa della crisi di governo non siamo riusciti ad approvare due mie proposte di legge, quella sulla Polizia Locale e quella del ritorno delle circoscrizioni nelle città sopra i 150mila abitanti, che riguardava proprio Brescia. Era una proposta condivisa da tutte le forze politiche e stava avendo un iter veloce, peccato.
Perché una legge come quella delle circoscrizioni dovrebbe avvantaggiare Brescia?
Perché consente una maggiore partecipazione dal basso, una maggiore sussidiarietà, affinché la gente possa rapportarsi con i propri rappresentanti su problemi emergenziali del quartiere, in una città grande come la nostra. I Consigli di Quartiere invece sono stati un flop, lo testimoniano i numeri della partecipazione al voto. In alcuni casi non si è neppure riusciti a crearli. Peraltro non sono riconosciuti dal Testo unico degli Enti locali. Serve un interlocutore più vicino al territorio.
Quali sono le prossime sfide?
Sul piano nazionale ci sono numerose emergenze da affrontare, ma il mio impegno è rivolto al mio territorio. Nel Bresciano la Lega vuole perseguire due sfide: innanzitutto realizzare l’autostrada della Valtrompia. Sembrava un sogno ma noi siamo riusciti a sbloccare tutto grazie all’attenzione del senatore Borghesi e ad avviare il cantiere. E poi è necessario il prolungamento della metropolitana verso il lago di Garda. Ora anche gli altri partiti parlano di questa opportunità ed è importante trovare finanziamenti.
Anni fa avevate però una visione diversa sulla metropolitana. Avete cambiato idea?
Nel 1990 in occasione del referendum dicevamo che una metropolitana all’interno della città non era la soluzione adatta per risolvere i problemi della mobilità, ma già credevamo utile uno strumento per i lavoratori in arrivo dalla provincia a Brescia. Ora è giusto sfruttare per le sue potenzialità l’infrastruttura, che nel frattempo è stata costruita, tornando alla vecchia proposta.
Sul nostro territorio non mancano i problemi ambientali.
Grazie al nostro intervento abbiamo ottenuto le risorse da destinare alla Caffaro, non sono comunque sufficienti per tutta la bonifica. Dobbiamo intercettarle, così come quelle per intervenire nelle discariche di materiali radioattivi a Capriano e a Montirone. Inoltre sono in contatto col ministro Garavaglia affinché per Niardo e Braone venga presto dichiarato lo stato di emergenza, così da cominciare a risolvere i problemi di viabilità e dissesto idrogeologico nelle valli.
La crisi di governo che ha portato alle elezioni è arrivata all’improvviso nel mezzo dell’estate. Cosa è successo?
Credo che si potesse proseguire, ma tutto nasce dal fatto che il Movimento Cinque Stelle non ha votato la fiducia al governo per dare aiuti agli italiani. A quel punto era impensabile continuare. E anche la scelta del Pd di calendarizzare provvedimenti di rottura (Cannabis, Ius scholae) ha fatto scricchiolare il governo. Avremmo potuto fare finta di nulla? Abbiamo fatto una scelta responsabile.
Ora il centrodestra si presenta compatto, ma temete di venire sopraffatti da Fratelli d’Italia alle urne?
Abbiamo fatto una scelta politica che sicuramente ci ha penalizzato, stare allopposizione è più semplice e ha agevolato FdI, magari quando saremo il governo il gap si ridurrà. Ma abbiamo preferito il bene dei cittadini. Speriamo che i cittadini lo capiscano alle urne. Ci si prepara ad un autunno caldo e ad un inverno rovente, con una crisi che non è ancora esplosa. Quali sono le soluzioni della Lega per affrontare il caro energia? Non c’è necessità di aspettare il nuovo governo per adottare soluzioni immediate: questo governo, che lavora ancora regolarmente, deve votare subito uno scostamento di bilancio e trovare 30 miliardi di euro per aiutare gli italiani. A medio termine bisogna invece provare a reperire energia in autonomia: dobbiamo estrarre il gas dall’Adriatico.
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