Bonifiche ambientali: nel decreto legge torna una parziale delega ai Comuni

Il Governo è intervenuto dopo la sentenza della Consulta Ora la Regione dovrà recepire la norma con una sua legge
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È prevista «la possibilità per le Regioni di delegare ai Comuni determinate funzioni in materia di bonifiche e di autorizzazione all’apertura di nuove discariche». Poche righe per fissare un principio di grande rilevanza, dopo che la recente sentenza della Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo l’articolo della legge regionale del 2006 con cui la Lombardia aveva affidato ai Municipi i procedimenti di bonifica dei siti inquinati ricadenti esclusivamente sul loro territorio. A scriverle, quelle righe, è stato il governo, che nel Consiglio dei ministri di lunedì sera ha approvato il decreto legge contenente «Disposizioni urgenti a tutela degli utenti e in materia di attività economiche e investimenti strategici». Tra queste, appunto, quelle relative alle bonifiche dei siti inquinati.

Nel Bresciano

Il tema era (ed è) particolarmente sentito nella nostra provincia, dove sono 71 le aree inquinate, nel territorio di 43 Comuni, toccate dalla sentenza. Dopo le preoccupate proteste di molti sindaci (e anche del mondo imprenditoriale) la Regione si era attivata, avviando un confronto con l’Anci Lombardia e un’interlocuzione con il Ministero dell’Ambiente. La questione era poi approdata in Parlamento: mercoledì 2 agosto la Camera aveva approvato un ordine del giorno (prima firmataria la deputata bresciana della Lega, Simona Bordonali) con il quale si sottolineavano i rischi connessi ai ritardi negli iter di bonifica dovuti alla sentenza e si chiedeva un intervento legislativo urgente che consentisse alla Regione di trasferire le funzioni amministrative ai Comuni.

I commenti

L’intervento è dunque arrivato nella seduta di lunedì del Consiglio dei ministri. Il decreto legge ora chiama nuovamente in causa la Regione Lombardia, che dovrà approvare una legge ad hoc. «Lo faremo nel minor tempo possibile» assicura l’assessore regionale all’Ambiente, il bresciano Giorgio Maione, che tiene a «dire grazie al governo per l’intervento. Le interlocuzioni con il ministro Pichetto Fratin - sottolinea - hanno portato a un risultato immediato che ci consente di superare le criticità portate dalla sentenza della Corte Costituzionale».

Soddisfazione anche dall’on. Bordonali: «La facoltà per la Regione di poter delegare ai Comuni determinate funzioni in materia di bonifiche ambientali è essenziale per il territorio bresciano. Il caso della Ex Afim di Nave è uno dei tanti che rischiavano un rallentamento a causa degli effetti della sentenza della Corte costituzionale. In poco più di una settimana siamo riusciti a fare squadra tra Parlamento, Regione e Governo per trovare una soluzione. Pochi giorni fa ho presentato un ordine del giorno alla Camera che è stato accolto dal Governo e al quale il Consiglio dei ministri dello scorso lunedì ha dato seguito. Ora chiaramente ci saranno tempi tecnici legati al recepimento della norma da parte dell’ente regionale, ma un intervento immediato a livello nazionale era necessario». 

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