Bonifica Caffaro, il bando di gara ha un «vincitore»: oggi la firma

La Commissione ha chiuso l’iter del verbale: il progetto da 57 milioni di euro ora va in assegnazione provvisoria
Una panoramica della cittadella industriale Caffaro - © www.giornaledibrescia.it
Una panoramica della cittadella industriale Caffaro - © www.giornaledibrescia.it
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La firma che ufficializzerà il passaggio verrà formalmente apposta nel corso della giornata di oggi. Ma il verbale più importante, quello che sancisce il confine tra la fumata bianca e la fumata nera, è arrivato nel tardo pomeriggio di ieri.

Il primo atto del bando per la messa in sicurezza e la bonifica dell’epicentro del Sito di interesse nazionale Brescia-Caffaro, ossia la cittadella industriale, è andato a segno. Tradotto: la gara da 57 milioni di euro, stavolta, non è andata a vuoto: c’è un «vincitore».

A sancirlo è stata l’istruttoria della Commissione di valutazione a cui era affidato il compito di passare allo scanner tutti i parametri (progettuali, tecnici ed economici) proposti dai due raggruppamenti temporanei d’impresa che si sono fatti avanti come «braccio operativo» per mettere in moto la macchina e risanare il sito di 110mila metri quadrati, incorniciato dalle vie Milano, Nullo e Morosini.

Un’istruttoria lunga, che ha richiesto settimane di lavoro e che ora si prepara a mettere il punto fermo su una trafila burocratica estenuante (quella legata alla prima messa a bando del Pob, acronico di progetto operativo di bonifica) che si trascina da ormai quasi due anni. Il primo tentativo per assegnare i lavori, all’inizio del 2022, era infatti stato un buco nell’acqua a causa del folle rincaro dei materiali e dei costi dell’energia.

Road map

Cosa succede oggi? La Commissione firmerà il verbale procedendo così all’aggiudicazione provvisoria dei cantieri. Perché si parla di pre-assegnazione? Perché restano da compiere le ultime rifiniture. L’istruttoria deve cioè passare un secondo esame: quello del Rup, ovvero il responsabile unico del procedimento che, in questo caso, sarà direttamente il commissario straordinario del Sin Brescia-Caffaro, Mauro Fabrizio Fasano.

Sarà lui a dover compiere la cosiddetta «verifica di congruità» che in sostanza consiste nel valutare quanto pesa, all’interno dell’offerta sul tavolo, il costo della forza lavoro. Passaggio, questo, che richiederà poco tempo (si tratta di mettere a confronto un paio di dati) e dopo il quale scatterà l’aggiudicazione definitiva dell’appalto.

«La Commissione mi ha informato del fatto che non sono presenti vizi di forma, dunque la gara non è andata a vuoto» conferma Fasano stesso. Che è ottimista sul pieno rispetto della tabella di marcia annunciata sia dalla sindaca Laura Castelletti sia dall’assessore regionale all’Ambiente Giorgio Maione: il dossier gara sarà il regalo di fine anno per i bresciani.

Il piano di lavoro

Due i consorzi che hanno alzato la mano: il primo aveva partecipato anche al precedente bando ed è composto da Greenthesis di Milano, Nico di Siracusa e Acr di Mirandola; il secondo da Vittadello (Padova), Ireos (Genova) ed Hexa Green del Gruppo Cosmo (Venezia). Il peso maggiore per la decisione definitiva lo detiene il capitolo riservato all’offerta tecnica, che rappresenta il 70% del punteggio complessivo.

Su entrambi i raggruppamenti temporanei d’impresa sono calati i dubbi degli ambientalisti, a partire dai Verdi che hanno ricordato che alcune delle ditte sono sotto indagine. Un dato che, però, non conta ai fini dell’aggiudicazione perché le due inchieste sono ancora in fase d’indagine e non c’è dunque alcuna sentenza. Il bando, lo ricordiamo, «vale» 57 milioni di euro. I fondi serviranno per la prima fase del progetto, che prevede lo smantellamento degli impianti, la demolizione del sito industriale, l’approfondimento delle condizioni dei terreni e l’avvio della bonifica per eliminare le fonti di contaminazione nella falda sotterranea.

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