Sin Caffaro, cosa fanno le aziende che si sono fatte avanti per la bonifica

Le offerte al bando da 57 milioni di euro sono arrivate nelle ultime 48 ore utili. Sarà il commissario a indicare la Commissione di valutazione
Alcuni pozzi all'interno del sito industriale Caffaro - Foto © www.giornaledibrescia.it
Alcuni pozzi all'interno del sito industriale Caffaro - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Due mani alzate: al fotofinish, perché le offerte sono state recapitate nelle ultime 48 ore utili, ma quel che conta è che qualcuno si sia fatto avanti. La prima parte del progetto per la messa in sicurezza d’emergenza e la bonifica della cittadella industriale Caffaro (ovvero il sito tra le vie Milano, Nullo e Morosini, epicentro della contaminazione) non è per fortuna rimasto «orfano» in partenza.

A presentare un’offerta entro le 12 di ieri (deadline per consegnare le buste) sono stati infatti due raggruppamenti temporanei d’impresa (Rti).

Chi sono

Alcune delle aziende che compongono la prima «cordata» - quella composto dalle ditte Greenthesis di Milano, Nico di Siracusa e Acr di Mirandola - ci stanno riprovando per la seconda volta: era infatti firmata dalle prime due ditte l’unica proposta arrivata agli uffici di via Marconi in occasione del bando di gara dell’anno scorso, intesa poi sfumata a causa di fondi insufficienti (a mancare all’appello erano 20 milioni di euro). Greenthesis è un gruppo con il quale A2A (che dal 1° novembre si occuperà della barriera idraulica del Sito di interesse nazionale) ha già avuto a che fare attraverso Rea Dalmine, società di proprietà di Greenthesis che gestisce l’inceneritore bergamasco. La sicula Nico ha esperienza in materia di decomissioning e tra le maggiori collaborazioni c’è quella con Eni Mediterranea. Acr bonifiche si occupa già della gestione di barriere idrauliche a valle dei siti contaminati con servizio di pronto intervento: per il 60% fa capo a Herambiente Servizi industriali, società controllata del gruppo Hera.

Il secondo consorzio è composto dalla società Vittadello, ditta che si è occupata dello smaltimento dei rifiuti pericolosi all’ec C&C di Pernumia (Padova), una delle maggiori operazioni su scala nazionale diventata proprio per questo un «caso studio». C’è poi la genovese Ireos, specializzata in studio, analisi e bonifiche di terreni industriali e falde acquifere contaminate. Infine c’è Hexa Green del Gruppo Cosmo (Venezia), azienda che si occupa di bonifiche, decomissioning, gestione di discariche e impianti tecnologici, oltre che della raccolta e del trasporto dei rifiuti speciali e pericolosi.

L’iter

Entrambi i raggruppamenti hanno presentato domanda per il bando da 57.165.000 euro che comprende le demolizioni e la bonifica dei suoli profondi del sito industriale di via Nullo. Questi fondi serviranno per la prima fase del progetto, che prevede lo smantellamento degli impianti, la demolizione del sito industriale, l’approfondimento delle condizioni dei terreni e l’avvio della bonifica per eliminare le fonti di contaminazione che interessano la falda sotterranea.

«È una buona notizia, un passaggio importante - ha commentato la sindaca, Laura Castelletti -. Ora aspettiamo il percorso di verifica, che sarà gestito dalla Commissione di gara, nominata dal commissario. Siamo fiduciosi». In sostanza il commissario reggente Mario Nova (che a novembre passerà il testimone a Mauro Fasano) nominerà la Commissione entro questa settimana, saranno aperte le buste e sarà avviato il percorso di verifica delle due offerte.

Soddisfatto anche l’assessore regionale all’Ambiente, Giorgio Maione, che ricorda: «Con il tavolo regionale dedicato alla Caffaro abbiamo dato un’accelerata decisiva a un percorso di bonifica atteso da decenni. Brescia merita risposte concrete e la Regione Lombardia ha giocato un ruolo da protagonista in questa fase. Il bando riguarda di fatto le opere più urgenti da realizzare in meno di cinque anni, come lo smantellamento degli impianti esistenti e la demolizione del sito industriale con i conseguenti approfondimenti sulle condizioni dei terreni e le attività di bonifica delle terre profonde. Ringrazio il commissario Nova per aver svolto il proprio ruolo con competenza e determinazione e il governo per aver stanziato risorse straordinarie e fondamentali. Attendiamo l’apertura delle buste, ma il fatto che siano arrivate due domande di partecipazione lascia ben sperare. Ora dobbiamo andare spediti per poter iniziare i lavori nel primo semestre 2024». 

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