Aziende, servizi e case di riposo: come il Pgt cambierà la città

Tiboni ha illustrato i programmi dei prossimi cinque anni. L’opposizione: «Manca una visione strategica»
Brescia dall'alto - Foto © www.giornaledibrescia.it
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L’edilizia sembra essersi rimessa in moto e il disegno urbanistico della città immaginato nel 2016 dall’Amministrazione Del Bono pare essere in rampa di lancio. Gru e ponteggi sono tornati a trapuntare le vie cittadine, nel 2017 la Loggia ha incassato 6,5 milioni di euro da permessi di costruire, più del doppio rispetto all’anno prima. Ora negli uffici dell’urbanistica sembra si respiri una certa vivacità, con privati pronti a concretizzare investimenti destinati a cambiare il volto della città. Nei giorni scorsi l’assessore Michela Tiboni ha squadernato l’agenda dei prossimi anni, elencando progetti e priorità.

Si parte dai principi fissati dalla variante al Pgt approvata nel 2016: tutela delle aree verdi (l’estensione dei Parchi locali di interesse sovracomunale è passata da 21 a 35 milioni di mq), riduzione del consumo di suolo, rafforzamento dei servizi, salvaguardia dei presìdi produttivi e rigenerazione del costruito. Principi sostenuti da incentivi sugli oneri: l’edificio all’angolo di via Gramsci, per esempio, invece di pagare 150mila euro, ne ha dovuti versare solo 30mila.

I progetti. Se questo è il disegno, ora si tratta di capire se e come si concretizzerà. Si parte dalle vie di accesso alla città a Ovest: in via Milano si dovrà realizzare il progetto «Oltre la strada», partership pubblico-privata che vale 50 milioni di euro. In arrivo un teatro al posto dell’ex Ideal, il sottopasso in via Rose, piazze, servizi e verde. Ma anche il Musil e il ridisegno del comparto Milano. Su via Milano andrà poi riaggiornato il Piano particolareggiato, censendo gli immobili privati degradati, per studiare incentivi alla loro ristrutturazione. 

Si studierà anche la riqualificazione di via Orzinuovi, contando sul rilancio intermodale dello scalo merci «Piccola velocità». Lasciando da parte partite straordinarie come lo stadio, ci sono poi 25 piani attuativi che - con tempi diversi - potrebbero partire: dall’ex caserma Papa, dove si trasferiranno Guardia di Finanza, Motorizzazione e Agenzia delle Dogane, all’ampliamento della Poliambulanza, dal carcere a Verziano all’ampliamento della Cembre, dalle 5 nuove case di riposo all’hotel che nascerà nell’ex Genio Civile. Tutti progetti che porteranno in dote anche opere pubbliche, come il centro civico di via Chiusure o il prolungamento di corso Bazoli fino a via Serenissima. Critiche.

Per l’opposizione, però, la relazione di Tiboni è stata «un elenco puntuale, ma carente sotto il profilo strategico: qual è la vostra idea di città?» ha chiesto Paola Vilardi (FI). Di più. «Nel 2016 avete fatto un Pgt togliendo diritti edificatori; ora, come nel caso della Cembre, fate marcia indietro e concedete l’ampliamento». Per Massimo Tacconi (Lega), ci sono poi «buchi neri» non affrontati: «Che accadrà alla Pietra Curva? Se si fa il carcere a Verziano, cosa si farà di Canton Mombello? E l’operazione stadio, non rischia di trasformarsi in una speculazione edilizia?».

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