Avis, è emergenza sangue: «Chi può vada a donare al più presto»

Pagliarini: «Le donazioni in estate si sono ridotte». Almici (Simt del Civile): «Il fabbisogno è cresciuto»
SOS AVIS: "DONATE SANGUE!"
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Bene da gennaio ad aprile, male a maggio e giugno. Nonostante il numero complessivo delle donazioni di sangue dei primi sei mesi dell’anno sia più alto nel 2021 (32.130), rispetto al 2020 (29.492) e al 2019 (30.496), la nostra provincia è in emergenza sangue. I motivi? La minore propensione al dono registrata, come sempre, in estate e la crescita del fabbisogno non legata a fattori temporanei ma, come spiega Camillo Almici, direttore del Simt del Civile (il centro che raccoglie e distribuisce il sangue nella nostra provincia), «all’allungamento della vita media e all’accesso più diffuso alle cure. Rispetto al passato il nostro centro necessita di 1.000-1.500 sacche di sangue in più all’anno. Per ora siamo riusciti a gestire la situazione grazie al meccanismo di compensazione previsto dal sistema regionale di controllo: in estate a Brescia abbiamo ricevuto sangue ad esempio da Varese, Garbagnate Milanese e Bergamo».

Da qui l’appello dell’Avis provinciale a donare: «Da giugno la banca del sangue, gestita dal Simt dell’Asst Spedali Civili, lancia segnali di allarme per una carenza sistematica nelle scorte che mette a rischio gli interventi chirurgici. Chi può farlo - sottolinea il presidente Gabriele Pagliarini - prenoti l’appuntamento». In estate, dicevamo, le donazioni calano sempre, ma nel 2021 la carenza si è acutizzata a causa dell’incremento della richiesta di sangue ed emocomponenti evidenziato da Almici.

L’anno, infatti, è iniziato bene: da gennaio ad aprile l’Avis provinciale ha registrato un numero di donazioni superiore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, segnato dall’emergenza Covid, poi, con l’arrivo delle vacanze c’è stata una contrazione alla quale è necessario porre rimedio. Lo sottolinea Pagliarini: «Il sangue è un farmaco salvavita che non si crea in laboratorio. Nel 2021 i bresciani hanno dimostrato grande attenzione alle tematiche messe in evidenza dall’Avis, ma la generosità dimostrata non è sufficiente: c’è bisogno di più sangue. Chi può farlo vada a donare o, se non lo ha mai fatto, contatti l’Avis più vicina e acquisisca le informazioni necessarie per iniziare il percorso». All’appello si unisce anche Almici: «Non si salti la donazione per via delle vacanze: si prenoti un appuntamento prima o dopo le proprie ferie».

Possono donare le persone tra i 18 e i 60 anni con un peso non inferiore ai 50 chili, uno stato di salute buono e uno stile di vita corretto. Il sistema bresciano prevede la collaborazione tra ospedali e Avis. Esistono infatti centri gestiti dalle Asst e 13 punti di raccolta gestiti dall’Avis (Brescia, Adro, Bagolino, Barghe, Calvisano, Gardone Valtrompia, Montichiari, Nave, Palazzolo, Quinzano, Rodengo, Travagliato e Urago). Dal 2022 sarà attivo anche quello di Salò: come spiega Pagliarini, «i lavori dovrebbero iniziare a settembre, siamo in attesa della delibera del Consiglio comunale». In autunno per sensibilizzare la comunità l’Avis organizzerà incontri nelle scuole e in alcuni paesi.

 

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