Avis nelle scuole per cercare giovani donatori

Il presidente Briola: «Il territorio ha bisogno di un ricambio generazionale e di nuovi donatori»
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Una campagna per reclutare nuovi donatori, per sollecitare nei giovani la gratuità di un gesto che può salvare la vita. A lanciare l’appello - che consiste in una campagna di sensibilizzazione portata avanti nelle scuole - è il presidente dell’Avis Gianpietro Briola. «Il territorio ha bisogno di un ricambio generazionale e di donatori che si mettano a disposizione con continuità», spiega il presidente, che fa il punto anche sulla nuova organizzazione imposta dalla normativa.
 
I donatori nel territorio provinciale sono 33mila, con una media d’età che va dai 40 ai 45 anni, che nel 2014 hanno consentito, attraverso 62mila donazioni, la raccolta di ben 36.652 sacche di sangue, 1.748 di multicomponent-plasma+globuli rossi+piastrine, 878 di plasma e 15 di piastrine dedicate.
 
Dal primo gennaio scorso è entrata in vigore nella nostra Regione la nuova normativa sulle trasfusioni, che costringe a rivedere l’organizzazione completa delle unità di raccolta. Se le sedi Avis in cui avvenivano le donazioni di sangue erano 45, in questi primi mesi del 2015 si sono ridotte a 18, a fronte di più di cento sezioni locali.
 
Nel dettaglio, alla grande e superattrezzata sede bresciana provinciale si associano quelle esterne di Adro, Urago d’Oglio, Travagliato, Berlingo, Quinzano, Nave, Calvisano, Barghe, Bagolino, Palazzolo e Rodengo Saiano. A queste si aggiungono le sedi ubicate negli ospedali di Desenzano, Manerbio, Leno, Montichiari, Iseo e Gardone Valtrompia.
 

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