Autoscuole pronte a ripartire, c'è l’incubo dei ritardi

Scaini (Unasca): «In tre mesi sono saltati 14mila esami, ora rischiamo ulteriori lungaggini»
COVID19, AUTOSCUOLE KO
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All’autoscuola si andrà con la mascherina, in classe ciascun allievo avrà tre metri quadrati di agio e durante le prove su strada bisognerà abbassare i finestrini, abolire il ricircolo dell’aria condizionata, disinfettare le mani e mai toccarsi naso, bocca e occhi. L’esame teorico si farà, ben distanziati, alla Motorizzazione civile. Durante quello pratico non si potrà stare in auto più di 15 minuti consecutivi. Sfumano insomma le ipotesi che i quiz si possano fare su carta in autoscuola e che il test di guida si possa svolgere, parzialmente, con candidato da solo a bordo dell’auto. Ma restano le regole di distanziamento, sanificazione e utilizzo dei dispositivi di protezione.

Riparte così, con indicazioni fornite dall’oggi al domani, l’attività delle autoscuole dopo lo stop causa coronavirus. E, da subito, le preoccupazioni si fanno strada, soprattutto in tema di esami. «Nel Bresciano - commenta Federico Scaini, segretario provinciale Unasca - soffriamo della carenza cronica di esaminatori. Se consideriamo che in questi tre mesi di stop sono saltati ben 14mila esami e che ora, durante il test di teoria, in uno stesso ambiente ci potranno stare meno candidati è evidente che si accumuleranno ritardi su ritardi. Un problema non da poco, se si considera che molte persone hanno bisogno della patente per lavorare».

La questione, ricordiamo, nella nostra provincia era critica in autunno, «poi si era notato un miglioramento. Ora prevediamo mesi difficili».

Al timore delle lungaggini, si aggiungono «nodi» organizzativi e occupazionali: «Le nuove regole - sottolinea - andavano diffuse venti giorni fa per consentire alle autoscuole di programmare il lavoro in ottica imprenditoriale». I tre mq da garantire in aula a ciascun allievo «ci obbligano a raddoppiare i corsi - spiega Roberto Benedini, titolare di cinque autoscuole -. Quanto poi alle prove su strada: prima ad ogni cambio guida scendeva un allievo e subito un altro si metteva al volante, ora servono almeno 5 minuti per sanificare il veicolo. Minuti di pulizia che, accumulati, tolgono tempo alle lezioni pratiche vere e proprie». Un’altra preoccupazione concerne i trasferimenti: molte autoscuole andavano a prendere gli allievi nei paesi di residenza (in auto o con un pulmino) per portarli in sede, a frequentare le lezioni, o alla Motorizzazione a sostenere l’esame. «Si potrà ancora fare? Ora ci sono distanze da rispettare. Verrà meno un servizio prezioso».

Esame pratico. Sta suscitando interrogativi anche la necessità, durante l’esame, di scendere dall’auto e provvedere al ricambio d’aria e all’igienizzazione degli spazi allo scadere dei 15 minuti di presenza contemporanea a bordo di candidato, esaminatore e istruttore. «C’è il rischio che gli esaminatori non siano più disponibili a fare lo stesso numero di esami pratici di prima», osserva Andrea Zorra, presidente dell’Aba, l’Associazione bresciana autoscuole che raggruppa 101 delle 148 autoscuole di città e provincia. Tutti hanno tirato un respiro di sollievo nel vedere cancellata l’ipotesi di lasciare solo in auto il candidato durante la fase dell’esame che concerne la prova delle manovre.

Quiz. Quanto poi all’esame teorico le linee guida del Ministero dei Trasporti impongono di garantire quattro metri quadrati a persona (alla Motorizzazione civile), differenziare ingresso e uscita, sanificare le aule ad ogni turno e diffondere l’esito della prova solo per via telematica (alla autoscuola o all’indirizzo mail del privatista). Considerato che a queste regole, di per sé destinate ad allungare i tempi, si aggiunge il fatto che sia necessario recuperare gli esami persi, il Ministero precisa che, se serve, potranno essere stipulate convenzioni con altre amministrazioni pubbliche disponibili a offrire ulteriori spazi per gli esami di teoria, questa volta, su schede di carta.Patente di guidaNuove regole, stesse preoccupazioni per gli operatori bresciani

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