Ascensore in Castello, il sindaco Del Bono: «Nessun dietro front»

Intervenuto all’assemblea degli Amici del Cidneo, il primo cittadino respinge al mittente le polemiche su un «progetto infinito»
Un a veduta del Castello di Brescia - © www.giornaledibrescia.it
Un a veduta del Castello di Brescia - © www.giornaledibrescia.it
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Nessun rallentamento, nessun dietro front. La volontà politica c’è tutta, anzi l’Amministrazione comunale ha «fatto una scommessa» sull’ascensore del Castello, che rientra nel disegno complessivo di una Brescia del futuro.

Il sindaco Emilio Del Bono, intervenuto all’assemblea degli Amici del Cidneo, respinge al mittente le polemiche su un «progetto infinito», eclissato dietro ai palleggiamenti tra Comune, Sovrintendenza e Brescia mobilità. Ed è questione secondaria che sia pronto per il 2023 oppure no: quel che conta è che il sito cittadino «sarà dotato di strutture e funzioni prima non esistenti, e che verrà intercettato il tema della mobilità a beneficio di tutti i visitatori».

Si tratta, ora, di attendere che si compiano i necessari passaggi previsti dall’iter progettuale: «Abbiamo inviato ai primi di aprile il progetto definitivo alla Sovrintendenza, che ha 120 giorni di tempo per esprimere un parere, sulla base del quale si andrà al piano definitivo/esecutivo, da sottoporre poi a Via da parte della Provincia».

A riprova che la procedura sta camminando regolarmente, il sindaco sottolinea che lo scorso marzo è stata sottoscritta una convenzione con la Regione, che porterà un’iniezione di 4 milioni di euro per la realizzazione del collegamento meccanizzato da Fossa Bagni al piazzale della Locomotiva (per l’eventuale rimodulazione dei costi economici bisognerà comunque attendere le richieste della Sovrintendenza), mentre Brescia mobilità avrà in capo la gestione di un secondo intervento, l’«ascensore interno» dalla Locomotiva al Museo delle armi.

Parole rassicuranti, che hanno riscosso l’apprezzamento del presidente del Comitato Amici del Cidneo, Giovanni Brondi e del consigliere Piero Cadeo, a fronte di «pause poco comprensibili alla nostra associazione, che fin dal 2018 ha affrontato il problema di un’iniziativa che merita di riprendere slancio».

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