Annullato il decreto di latitanza, l'architetto di Putin: «Accertata la verità»

Lanfranco Cirillo commenta la decisione del tribunale di Brescia: «La mia ferma volontà è di potermi difendere»
Tra Russa e Italia: Lanfranco Cirillo, il 63enne «architetto di Putin» - © www.giornaledibrescia.it
Tra Russa e Italia: Lanfranco Cirillo, il 63enne «architetto di Putin» - © www.giornaledibrescia.it
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«Sono molto soddisfatto che il Tribunale abbia annullato il decreto di latitanza. È stata accertata la verità». Lo ha detto Lanfranco Cirillo, l'imprenditore italiano noto come «l'architetto di Putin» per la sua vicinanza al leader russo, che a Brescia è a processo per reati fiscali. Nell'ultima udienza il tribunale ha annullato il decreto di latitanza che pendeva su Cirillo, che vive a Mosca, dall'agosto scorso. 

«L'estate scorsa mi trovavo a Mosca non certo perché ero scappato, ma perché vivo qui da trent'anni e sono cittadino russo dal 2014» ha spiegato. Tramite il suo legale aveva chiesto il legittimo impedimento sostenendo che il 22 maggio scorso era stato bloccato all'aeroporto di Mosca e gli era stato impedito di rientrare in Italia. I giudici hanno però rigettato l'istanza

«La mia ferma volontà è di potermi difendere facendomi interrogare in tribunale. Rispetto la decisione del Tribunale, ma sono cittadino russo e in mancanza di comunicazioni ufficiali tra la Procura di Brescia e quella di Mosca sono assolutamente impossibilitato a lasciare la Russia. Non ho un documento valido per espatriare e non è stata chiesta in modo valido la mia estradizione. Questo impedisce alle autorità russe di valutare il mio caso. Farò comunque ogni sforzo - assicura Cirillo - per potermi difendere in presenza per collaborare con i magistrati a verificare la mia assoluta estraneità ai fatti, poiché sono cittadino russo e ho pagato le tasse in questo Paese dove risiedo da 30 anni».

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