«Al centrodestra serve un tagliando. Loggia? Candidato in estate»

Dalla rielezione del Presidente della Repubblica al voto amministrativo del prossimo anno che interessa anche il Comune di Brescia. Archiviata la complessa partita per il Quirinale, la bresciana Mariastella Gelmini, ministra agli Affari regionali, fa il punto anche sullo stato di salute della coalizione di centrodestra.
Cosa pensa della rielezione del presidente Mattarella?
«È stato l’approdo in un porto sicuro dopo una settimana di tempesta: la generosa disponibilità del presidente Mattarella per un secondo mandato ha tolto le castagne dl fuoco ai partiti e assicurato al Paese una guida stabile, autorevole e imparziale. Non dimentichiamoci che se abbiamo un governo apprezzato in Europa e nel mondo, lo dobbiamo alla determinazione del Capo dello Stato che ha saputo imporre, giusto un anno fa, una soluzione grazie alla quale l’Italia sta uscendo dalla crisi pandemica e da quella economica».
Che differenze individua tra la rielezione di Napolitano e l’attuale?
«Non si può semplificare e le due situazioni non sono sovrapponibili, anche se ci sono elementi comuni. In entrambi i casi in Parlamento non c’era una maggioranza politica. È un dato che non si può trascurare e che certamente ha condizionato entrambe le elezioni. Ma nel caso di Napolitano non avevamo neppure un governo e la sua scelta servì per dare al Paese un secutivo: nel caso di Mattarella invece la scelta del Parlamento è stata a protezione del governo esistente. E poi c’è la pandemia che, purtroppo, è un fattore decisivo. L’elezione di Napolitano fu il frutto di una crisi tutta politica; la scelta di Mattarella - oltre che dall’apprezzamento per il suo operato - è stata determinata anche dalla vicenda Covid. La conferma del presidente uscente incrocia anche la sensibilità e l’apprezzamento del Paese».
I leader di partito hanno faticato a trovare un’intesa mentre i parlamentari hanno dato un’indicazione chiara. Abbiamo assistito ad un riscatto del Parlamento?
«Le elezioni del Presidente della Repubblica sono da sempre un tornante decisivo per la politica: anche quando i partiti erano più forti o strutturati (come nella Prima repubblica) si sono dovuti adeguare agli umori delle Camere. Il voto del singolo grande elettore è protetto dalla segretezza e in molti si sentono sciolti da qualsiasi vincolo: più che di riscatto del Parlamento parlerei di riscatto dei singoli parlamentari ed è uno dei motivi per cui forse dovremmo ripensare le modalità di elezione del apo dello Stato.
Il centrodestra esce indebolito dopo questo passaggio?
«Mi pare evidente che le modalità con le quali si è arrivati all’individuazione del Presidente e gli errori che pure sono stati commessi, hanno rappresentato un terremoto per tutte le coalizioni. E il centrosinistra non ne esce certamente meglio: ha giocato solo di rimessa e quando la palla è passata nel loro campo, Pd e 5 Stelle sono implosi anche al loro interno. Tutto ciò però non ci conforta. Il centrodestra ha bisogno di un tagliando, ma eviterei drammatizzazioni».
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Vede conseguenze sul futuro del Governo Draghi?
«No, perché il Parlamento ha votato per Mattarella e per la prosecuzione dell’attività di governo e per il presidente Draghi. È stato un voto di fiducia rafforzato. Le fibrillazioni nei partiti e nelle coalizioni non mettono a rischio l’operato dell’esecutivo: credo che tutti avranno la consapevolezza che questo non è solo un anno pre-elettorale ma è anche un anno decisivo per l’attuazione del Pnrr. Possiamo solo correre e lo faremo con determinazione».
A proposito di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ci sono prospettive concrete per Brescia?
«Da parte di enti e istituzioni locali c’è stato un ottimo gioco di squadra e sono convinta che anche Brescia avrà grandi benefici: la vocazione industriale di questa provincia bene si sposa con la riforma degli Its e con il progetto che è stato messo in campo. Sono molto fiduciosa».
Il prossimo anno si voterà proprio per il Comune di Brescia. Quando comincerete a discutere concretamente di candidature? C’è il rischio che la frattura nel centrodestra abbia ripercussione anche a livello locale?
«Dobbiamo evitare gli errori delle precedenti amministrative: non si può arrivare sempre all’ultimo momento. Il centrodestra ha le carte in regola per conquistare la Loggia e abbiamo un’ulteriore opportunità legata al fatto che il sindaco uscente non sia ricandidabile. Ma occorre cominciare subito a delineare il percorso: Forza Italia è pronta ad individuare il candidato prima dell’estate, così da consentirgli una campagna elettorale nei quartieri, in mezzo alla società civile, con le associazioni di categoria. Non voglio neppure pensare che le vicende nazionali possano avere ripercussioni sui governi locali e sulle amministrative. Sarebbe un suicidio. Il centrodestra che funziona meglio è quello di Comuni e Regioni che governiamo.
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