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Lombardia 2023, il Pd prepara la corsa: c'è anche Del Bono

Tra i papabili candidati a governatore per il centrosinistra, oltre al sindaco di Brescia ci sono anche Pisapia e Cottarelli. Venerdì l'assemblea
Il sindaco di Brescia Emilio Del Bono
Il sindaco di Brescia Emilio Del Bono
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«Vuoi davvero vedere che....». La prova di compattezza del centrosinistra in occasione delle ultime elezioni amministrative (quando la coalizione capitanata dai Dem è riuscita a sfilare agli avversari feudi come Varese) ringalluzzisce Enrico Letta e la segreteria. «Ma se non hanno vinto la scorsa tornata con Giorgio Gori e con la ritirata all’ultimo di Roberto Maroni - è il ritornello ripetuto dallo schieramento opposto - , in Lombardia non vincono più». Ed era, questo, uno scenario verosimile. Al punto che, ante elezioni, ad avallarlo ci pensavano anche molti tra gli stessi esponenti del Pd. Ma dopo il passaggio nelle urne la nuova tesi, fino a qualche tempo fa rubricata alla voce «fantascienza», comincia a farsi largo anche fra i perplessi della prima ora: «Vuoi davvero vedere che...». E allora, lasciata alle spalle l’adrenalina da vittoria, è arrivato il tempo di pianificare una strategia seria.

Perché è quella la via («l’unica via» per citare chi conta) per arrivare al nome definitivo del futuro candidato governatore. Un percorso che in Lombardia inizierà presto. Anzi, prestissimo: come ha confermato il presidente della direzione regionale, Claudio Bragaglio, l’Assemblea regionale è già convocata nel tardo pomeriggio di venerdì 12 novembre. E non si discuterà certo di temi filosofici: la sfida Lombardia 2023 sarà tra i primi punti all’ordine del giorno e non a caso sarà presente proprio Letta.

Lo scenario

Certo, nel chiacchiericcio dei corridoi i nomi circolano, e anche da qualche mese ormai, con tanto di endorsement e mezze alzate di mano. Ma c’è un punto che fa riflettere: la rosa, che da subito ha visto il nome del sindaco di Brescia Emilio Del Bono, si è allargata. E i profili dei due nuovi potenziali candidati sdoganati sono differenti rispetto ai primi, lasciando già intravedere un primo percorso strategico. Accanto a quello del numero uno del nostro capoluogo e oltre a Pierfrancesco Maran (campione di preferenze alle Comunali di Milano, dove è però impegnato), spuntano due personalità di peso: Giuliano Pisapia e Carlo Cottarelli.

Giuliano Pisapia
Giuliano Pisapia

Per molti il primo, qualora la vicepresidente della Regione scendesse davvero in campo per prendere il testimone di Attilio Fontana, potrebbe replicare la sfida più appassionata: Pisapia contro Moratti rappresenterebbe l’occasione del centrosinistra per confermare la supremazia e il riscatto per il centrodestra dopo la sconfitta di Milano. In realtà, però, il nome di Pisapia comunica un messaggio, più che una scelta netta sulla corsa: è stato infatti l’avvocato il pioniere dell’allargamento di campo del centrosinistra, una strada percorsa anche da Del Bono in Loggia, consegnandogli due vittorie consecutive.

Carlo Cottarelli
Carlo Cottarelli

C’è però (e questo è il nome più recente) anche la figura di Cottarelli, segno della volontà di proseguire sulla strada che ha portato alla vittoria, ad esempio, di Roma e Napoli: l’alto profilo di caratura nazionale, in grado di imbarazzare - sul fronte dei contenuti ma soprattutto dei larghi consensi - gli avversari.

Il punto è: le ultime vittorie aprono a decisioni delicate e alzano la posta in gioco. La sberla assestata alla destra con Varese non può cadere nel vuoto. Quel «vuoi davvero vedere che...» a questo punto deve tradursi in tattica. Il Pd non si può cioè permettere ora di andare incontro a una disfatta. A una perdita a testa alta, in Lombardia dove vota un sesto degli italiani, sì. Ma a una disfatta no: «come» si perde non è secondario, specie considerando che nel 2023 si aprono le urne a tappeto. Il toto candidato è iniziato da tempo. Ma la fine della ricerca (anche al femminile) e il verdetto da stampare sui volantini (pur non escludendo i nomi citati) sono ancora lontani.

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