AiutiAMObrescia: «Per cento giorni io ho donato ogni mattina»

La storia di Matteo Zanetti Bignami: «Così mi sono sentito utile. Spero di aver aiutato me stesso e anche gli altri»
Grazie a donazioni come quelle di Matteo aiutiAMObrescia sostiene il territorio - Foto © www.giornaledibrescia.it
Grazie a donazioni come quelle di Matteo aiutiAMObrescia sostiene il territorio - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Sveglia, caffè e una piccola donazione ad aiutiAMObrescia, tutte le mattine per cento giorni. È l’antidoto al male di un trentacinquenne bresciano che, in pieno lockdown, grazie a piccoli gesti quotidiani di grande altruismo, è riuscito a sentirsi più utile e meno angosciato.

«Mi chiamo Matteo Zanetti Bignami - racconta -, abito a Mompiano e faccio il consulente immobiliare. Sono abituato ad essere sempre fuori casa, in mezzo alle persone e durante la pandemia ho vissuto da solo nel mio appartamento. I primi giorni, come credo un po’ per tutti, sono stati difficilissimi: visto quanto stava accadendo a due passi da me avevo la forte sensazione di non essere utile. Questa cosa mi pesava tantissimo: purtroppo non sono un medico o un infermiere. Avrei voluto impegnarmi come volontario, ma non ho le competenze e il coraggio per farlo. Così, quando ho letto che il Giornale di Brescia e la Fondazione Comunità Bresciana stavano raccogliendo fondi per aiutare la sanità locale a far fronte alla pandemia, ho deciso che era arrivato il momento di fare qualcosa di concreto. E ho iniziato a donare, tutti i giorni».

 Dopo ogni piccola elargizione Matteo si sentiva molto meglio: «Questa routine quotidiana - spiega - mi ha aiutato tantissimo ad affrontare il lockdown e spero che grazie ad aiutiAMObrescia sia servita anche alle persone che in questi mesi hanno visto in faccia la malattia». Il 35enne ha fatto tutto questo per cento giorni, poi si è fermato: «Quando ho saputo che l’emergenza stava rientrando - racconta - ho scelto di fare una pausa con l’intenzione di riprendere a donare qualora in autunno si presentasse nuovamente il problema».

La sua vita ora sta tornando alla normalità: «Francamente non ho mai smesso di lavorare. Anche quando ero chiuso in casa continuavo a tenermi impegnato per le stesse ore, ovviamente in modo diverso: preparavo atti, eseguivo ricerche e curavo i rapporti con i clienti. Ora l’attività è ripresa bene. Nel settore ci sono segnali positivi: il mercato immobiliare sta reggendo». Matteo si definisce «un bresciano di ritorno innamorato della propria città. Per anni sono stato lontano e non avrei mai immaginato di tornare e di vivere qui questa esperienza. Che mi ha legato ancora di più a questa terra. Sono entusiasta e orgoglioso di essere bresciano e di come la mia città ha reagito a questa difficile situazione». La storia di Matteo dimostra ancora una volta il potere dell’altruismo. Che aiutiAMObrescia ha scatenato. La raccolta fondi è a quota 16,7 milioni di euro. L’operazione, però, ha mosso molto di più. A questa cifra ne vanno aggiunte altre due: il valore dei beni donati e subito distribuiti (752.973 euro) e quanto è stato collocato sui fondi della Fcb (381.101 euro) con l’obiettivo di sostenere la missione di aiutiAMObrescia.

 

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