A Folzano lo choc e l'incredulità per le sorti di «Sandrì»

Alessandro Sandrini, il 32enne scomparso in Turchia, era per tutti «Sandrì» a Folzano, dove ora serpeggia l'incredulità
TRA CHOC E INCREDULITA'
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Sospesa tra la dimensione di borgo e quella di quartiere satellite della città. Ma soprattutto, da ieri, sospesa tra l'incredulità e lo choc. Quelli che la notizia del probabile sequestro di Alessandro Sandrini in Siria ha diffuso all'improvviso tra chi «Sandrì» - come per tutti è noto il 32enne - lo conosce bene.

Tra la piazza e il bar non si parla d'altro. Tutti hanno letto la notizia del suo rapimento, hanno ascoltato in tv l’intervista della madre. «Sapevo che mancava da tempo, ma non mi ero fatto tante domande» racconta un anziano. Gli fa eco un amico: «Un suo parente che frequenta l’oratorio ci aveva detto che mancava da più di un anno, ma non aveva mai parlato di un rapimento».

Alcuni ragazzi raccontano delle voci che giravano per Folzano: «Si diceva che Sandrì fosse in Francia a divertirsi. Nessuno quindi si è mai preoccupato». E neppure adesso che la bomba è esplosa, l'incredulità è la nota dominante.

Pochi riescono a dare adito all'ipotesi del sequestro. Il passato turbolento del giovane fa sì che in molti pensino ad un espediente. «Ho abitato molti anni in Turchia - racconta un uomo dall’aria vissuta in un angolo, intento a leggere il giornale - e ne ho visti tanti di questi casi».

«Un giovane che si vedeva a Folzano, certo, ma che non partecipava alla vita sociale» racconta da ultimo il presidente del Consiglio di quartiere, Gianni Bottazzi che aggiunge: «Nessuno sapeva, nessuno immaginava».

 

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