Bassa

Palazzolo, muore nelle acque dell’Oglio dopo il tuffo con un amico

Un carpentiere 40enne con moglie e figli in Marocco è stato inghiottito dal fiume in località Castrina
  • I soccorsi. Alcuni dei mezzi intervenuti dopo che è scattato l’allarme
    Palazzolo, 33enne scompare nelle acque dell'Oglio
  • Dove. La zona Castrina, dove il giovane è scomparso
    Palazzolo, 33enne scompare nelle acque dell'Oglio
  • Sub. Sommozzatori dei Vvf all’opera
    Palazzolo, 33enne scompare nelle acque dell'Oglio
AA

A lanciare l’allarme sono stati tre pescatori. A loro si è rivolto un uomo di origine marocchina chiedendo aiuto: «Il mio amico si è tuffato ma non è più riemerso».

Erano passate da poco le 22.30, ieri sera, quando la macchina dei soccorsi si è attivata per cercare lo scomparso, Monir Rammad, un carpentiere 40enne di casa a Palazzolo, con moglie e due figli in Marocco. Due ore più tardi la certezza della tragedia, con il ritrovamento del corpo senza vita dell'uomo, ad una trentina di metri dall'isolotto dal quale si erano tuffati i due magrebini.

I soccorsi

Carabinieri, Vigili del Fuoco - con i sommozzatori di Milano e Brescia -, sub volontari del Soccorso fluviale di Treviglio, personale medico di Areu e volontari della Cri sono accorsi in breve. Alla luce delle fotoelettriche le acque del fiume Oglio sono state da subito scandagliate, in prossimità di piazzale Oriana Fallaci, in zona Castrina. Località spesso scelta da chi vuole fare un bagno nel fiume e trovare refrigerio dalla canicola, in questi giorni elevata anche nelle ore serali. Purtroppo la cronaca non è avara di episodi drammatici avvenuti nello stesso tratto dell’Oglio: un giovane rifugiato camerunense vi perse la vita nell’estate del 2019, dieci anni prima stessa sorte era toccata ad un altro ragazzo straniero.

La testimonianza

A lungo l’amico del 40enne è rimasto in attesa che dai soccorritori giungesse qualche notizia. «Non era la prima volta che veniva qui a fare il bagno - è stato il suo racconto -. Si è allontanato un po’ dalla riva, gli ho urlato "avvicinati", poi non l’ho visto più». Un paradosso: nelle ore della siccità, una tragedia si consuma lungo l’asta di un fiume la cui corrente è capace comunque di tendere insidie. Purtroppo senza rimedio.

Il corpo di Monir Rammad è stato recuperato nella notte e riposa alla casa di commiato Domus Pacis di Palazzolo, in attesa che arrivino i familiari dal Marocco.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia