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Padre Lodovico Pavoni è stato proclamato santo

Davanti ai pellegrini arrivati in piazza San Pietro, è stato proclamato santo da papa Francesco Lodovico Pavoni
Pavoni santo, testimonianze dei bresciani a Roma
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Davanti ai pellegrini arrivati in piazza San Pietro, è stato proclamato santo da papa Francesco Lodovico Pavoni

Nato a Brescia l’11 settembre 1784 da nobile famiglia, che possedeva palazzi e terreni anche ad Alfianello, Pavoni visse un’epoca caratterizzata da profondi rivolgimenti politici e sociali: dalla rivoluzione francese al risorgimento. Morì l’1 aprile 1849 dopo aver portato in salvo i suoi ragazzi dalla battaglia delle Dieci giornate di Brescia.

Il 5 giugno 1947 Pio XII emetteva il decreto sulla eroicità delle virtù; Pavoni è chiamato da papa Pacelli «un altro Filippo Neri, precursore di san Giovanni Bosco». 

Il 14 aprile 2002 Giovanni Paolo II lo ha proclamato beato

Pavoni, ha detto ieri il vescovo Luciano durante la messa al santuario del Divino Amore, «era una persona normale come me e come voi. Lui ha deciso di investire tutta la sua vita per far prevalere il bene sul male, si è speso fino all’ultimo per rendere il mondo più bello e più giusto. 

«Proprio per questo - ha concluso il vescovo - la Chiesa lo pone a modello per tutti noi».

Oltre a Lodovico Pavoni, papa Francesco ha proclamato oggi altri sei santi: Salomone Leclercq (1745-1792), al secolo Guglielmo Nicola Ludovico, dei Fratelli delle Scuole Cristiane, martire durante la Rivoluzione Francese; Giuseppe Sanchez del Rio (1913-1928), quindicenne martire nelle persecuzioni anticlericali in Messico; Manuel Gonzalez Garcia (1877- 1940), vescovo di Palencia, fondatore dell’Unione Eucaristica Riparatrice e della Congregazione delle Suore Missionarie Eucaristiche di Nazareth; Alfonso Maria Fusco (1839-1910), sacerdote, fondatore della Congregazione delle Suore di San Giovanni Battista; il sacerdote argentino che condivise fino in fondo la vita con i mandriani che gli erano stati affidati; Giuseppe Gabriele del Rosario Brochero (1840-1914), noto come Curà Brochero e sempre ritratto a cavallo di un mulo; Elisabetta della Santissima Trinità Catez (1880-1906), al secolo Elisabetta Catez, monaca professa dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi, la prima ad utilizzare l’espressione «Dio Madre» nei suoi profondi scritti spirituali, dunque anticipatrice del magistero di Papa Luciani e Papa Francesco in questa materia.

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