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Omicidio Desirée, su un fazzoletto un altro Dna «dimenticato»

Si tratta di un profilo diverso da quello isolato sul giubbino. Per i Ris: «Non è dei condannati»
DESIREE, UN ALTRO DNA
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Il mistero si allarga. Per la morte di Desiree Piovanelli sono state condannate in via definitiva quattro persone. Tre minori all’epoca dei fatti è un adulto. Solo loro hanno partecipato al delitto della 14enne uccisa a Leno nel settembre 2002? I dubbi aumenterebbero dopo che una nuova traccia ritrovata sul luogo del delitto risulta non essere stata presa in considerazione.

Si tratta di un secondo profilo genetico rispetto a quello identificato, ma anche in questo caso mai associato ad un Dna, presente sul gomito e sul costato del giubbino che la 14enne indossava il giorno del delitto. Le indagini si concentrano su un fazzoletto.

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Del caso di Desiree Piovanelli se ne parlerà questa sera a Messi a fuoco, la trasmissione di approfondimento in onda su Teletutto a partire dalle 20.45.

In studio con Andrea Cittadini ci saranno Maurizio Piovanelli, il padre della vittima, gli avvocati Alessandro Pozzani e Cesare Gualazzini e il giornalista del Giornale di Brescia Tonino Zana.

 

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