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Morta sul circuito di auto d’epoca: si va verso l’archiviazione

Per il decesso di Giovanna Compagnoni non sarebbero emerse colpe del pilota. Si sposta invece sul fronte assicurativo il tema del risarcimento
Giovanna Compagnoni aveva 42 anni - Foto © www.giornaledibrescia.it
Giovanna Compagnoni aveva 42 anni - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Le indagini stanno procedendo, ma il quadro tracciato dagli inquirenti appare chiaro. E per l'unico indagato al momento potrebbe presto essere chiesta l'archiviazione. Perché la ricostruzione di quanto accaduto domenica 19 settembre a Montichiari assume sempre più i contorni dell'incidente figlio della casualità.

Stando a quanto raccolto fino a questo momento, non ci sarebbero infatti stati errori umani nella morte della 42enne Giovanna Compagnoni, la donna caduta da un'auto storica al termine delle celebrazioni del primo GP d'Italia che si erano svolte al Centro Fiera del Garda. La donna, componente del direttivo dell'Historic Racing Team Fascia d'oro che aveva organizzato l'evento, era stata sbalzata da un'auto del 1910 che era guidata da un 19enne di Bolzano indagato per omicidio colposo. Il giovane andava ad una velocità di 20 km/h e la vettura d'epoca non aveva le cinture di sicurezza.

Chi indaga ha ricostruito che Giovanna Compagnoni si stava effettivamente scattando dei selfie con il telefonino al momento di quello che doveva essere un giro di piacere del circuito dato che la manifestazione ufficiale era già terminata. Si sarebbe sbilanciata da sola, cadendo sull'asfalto. Il pubblico ministero Alessio Bernardi nel frattempo ha disposto accertamenti sui tempi di intervento dei soccorsi dato che non era stato allestito un punto medico. Ultimo passaggio di un'indagine destinata a chiudersi senza responsabilità penali. Si sposta invece sul fronte assicurativo il tema del risarcimento per la famiglia di Giovanna Compagnoni.

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