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Legionella, ora è il caos. Scagionata la Cartiera

La torre di raffreddamento dell'azienda di Montichiari non c'entra con il contagio
LEGIONELLA: LA CARTIERA NON C'ENTRA
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«A 14 giorni dallo scoppio dell’epidemia siamo tornati al punto di partenza». Sono parole amare quelle con le quali il sindaco di Montichiari, Mario Fraccaro, ha comunicato via Facebook l’esito degli approfondimenti condotti da Ats che escludono la presenza di legionella nelle acque della torre di raffreddamento ovest della cartiera di Montichiari.

Una delle tre in cui i primi accertamenti della stessa Ats avevano individuato il batterio, tanto da far indicare dalle autorità sanitarie regionali che proprio nelle torri di tre aziende era da individuare la causa dell’epidemia. E se la cartiera di Montichiari viene così scagionata in pieno, gli analoghi approfondimenti sulle altre due aziende coinvolte – rispettivamente a Calvisano e Carpenedolo – arriveranno nella giornata di lunedì.

Risultassero negativi anche quelli sarebbe davvero tutto da rifare. La domanda resta: qual è la causa dell’epidemia, che conta 468 casi di polmonite, un dato fuori scala per il periodo, con 45 positività accertate alla legionella?

Non il Chiese per la stessa Ats, che pure nei campionamenti delle acque del fiume che scorre lungo molti dei paesi al centro del contagio ne ha trovate traccia: «Il batterio è presente in natura, specie in acqua, ma il contagio umano avviene attraverso goccioline nebulizzate, mentre anche a fini irrigui, le acque del Chiese sono usate solo per scorrimento, non per aspersione».

Insomma, un rebus che lascia tutti davanti ad un interrogativo inquietante ad ormai due settimane dall’esplosione dell’epidemia. Mentre a Remedello si piange la perdita di due concittadini, rispettivamente di 90 e 57 anni, entrambi falciati da polomonite senza che sino ad ora vi sia conferma di contagio da legionella, in Procura l’inchiesta aperta per epidemia colposa – fra tante incertezze – si prospetta quantomai delicata

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