Bassa

Emergenza polmonite, la legionella nelle torri di raffreddamento

Scagionati gli acquedotti. Il batterio diffuso con la ripresa delle attività industriali: individuata la sorgente dell'epidemia
Tecnici di laboratorio con un campione (archivio) - © www.giornaledibrescia.it
Tecnici di laboratorio con un campione (archivio) - © www.giornaledibrescia.it
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Nove campionamenti su dieci hanno dato esito positivo. La presenza della legionella è stata riscontrata nelle torri di raffreddamento di alcune aziende. Il batterio si sarebbe formato nell’acqua stagnante durante il fermo agostano e nebulizzato nell’aria alla ripresa, sparso poi dai venti. 

Sarebbero quindi le torri di raffreddamento delle aziende l’origine dell’epidemia di polmonite scoppiata a inizio settembre nella bassa orientale. Scagionato in pieno, invece, l’acquedotto. 

Questi i risultati preliminari dei campionamenti effettuati dai tecnici di Ats e presentati dall’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera affiancato dal direttore generale dell’Ats Carmelo Scarcella. Tutti i 58 prelievi nell’acquedotto hanno dato esito negativo

Ecco perché l’Ats ha subito incontrato i sindaci di Montichiari, Carpenedolo e Calvisano, chiedendo loro di fare ordinanze urgenti per la sanificazione delle torri. A oggi sono 405 i casi di polmonite riscontrati tra Bresciano e Alto Mantovano, 23 quelli registrati in giornata, con 13 ricoveri. Come ha spiegato Gallera «forse le torri hanno ancora legionella che produce gli effetti».

Di certo il caso bresciano è un unicum a livello mondiale, per estensione territoriale, come spiegato anche dall’Istituto superiore di sanità.

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