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L'ospedale di Manerbio valuta la sospensione del dottor Oneda

Il medico è agli arresti domiciliari per aver tolto un neo in un agriturismo a Roberta Repetto, morta nell'ottobre del 2020
L'ospedale di Manerbio - Foto © www.giornaledibrescia.it
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«L'Azienda ha preso atto dell'accaduto ed è a disposizione dell'Autorità Giudiziaria per qualsiasi evenienza». Lo rende noto l'ospedale di Manerbio, dove lavora il chirurgo Paolo Oneda, 47 anni, arrestato e ora in carcere nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Genova sulla morte di Roberta Repetto alla quale il medico, con il maestro spirituale del Centro Anidra di Borzonasca, in Liguria, aveva asportato un neo alla schiena senza poi effettuare approfondimenti e sottovalutando la comparsa di linfonodi successivamente all'intervento avvenuto all'interno dei locali del centro di formazione olistica.

Si attende la sospensione ufficiale del chirurgo Paolo Oneda da parte dell'ospedale di Manerbio.

«Roberta era una ragazza brillante, in gamba. Ma dopo la sua morte, quando abbiamo iniziato a sapere cosa le era successo, ci è sembrato di vivere le scene di un film dell'orrore» ha detto in queste ora la famiglia della giovane insegnante. «Vogliamo ringraziare la procura - proseguono i genitori - e i carabinieri per il grande lavoro fatto. Vorremmo che questa vicenda. nonostante tutto il dolore, possa servire affinché a nessuna altra succeda tutto questo. Nessuno deve più cadere in questa rete e subire quello che ha patito Roberta».»

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