Il ricordo del torneo speciale «Sognare con i piedi», dedicato a Irene Zani
Quello che segue è il racconto di Alessandro Zani, papà di Irene, morta in un incidente stradale
La maglia delle Rondinelle trasmette senso di appartenenza ad una famiglia sportiva e ad una città che è Capitale Italiana della Cultura insieme a Bergamo anche se, come dice Giacomo, citando De Zerbi, «I don’t like Atalanta». Ma questa è, e deve rimanere sempre e soltanto, sana rivalità calcistica.
Il respiro si accende insieme alle emozioni evocate dalla haka per onorare gli avversari, come sottolinea Lorenzo, che indossa la maglia prestata al calcio degli All Blacks. Così come lo è quella del Sud Africa di Mandela. Ed è proprio ricordando un detto del leader della lotta all’apartheid, che Alessandro si dice convinto che, con questo torneo giovanile, si sia riusciti a parlare al cuore di tutti i ragazzi e le ragazze. Poi la maglia rosanero del Palermo, voluta per non dimenticare l’esempio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e quella della Sampdoria di Vialli e Mancini che non facevano mai niente senza divertirsi perché «il calcio è un gioco e ai giochi si gioca con gli amici».
Quella dell’Italia di Paolo Rossi e del più epico dei Mondiali che celebra l’importanza del saper credere negli altri e del saper ripagare a propria volta la loro fiducia. La maglia della squadra del Brasile, capitanata da Youssef, che nell’immaginario collettivo è da sempre la squadra dei numeri dieci. Calcio totale, mulini a vento e tulipani si fondono in un unico colore, quello arancione della maglia della nazionale olandese indossata dall’unica calciatrice del torneo, Mara.
Rimanendo in tema di Sognare con i piedi, non poteva mancare l’albiceleste del genio che ha cambiato la storia del calcio. Pelusa da bambino di sogni ne aveva due: giocare il mondiale e vincerlo. Quella dei Lancieri di Amsterdam e del profeta del gol che reinventò il calcio prima da giocatore poi da allenatore onorata da una squadra di prestanti rugbisti. E ancora la «Viola», colore particolare inventato dagli alchimisti fiorentini nel 1300. Un’ alchimia come quella che ci sta facendo colorare tutti quanti insieme l’oratorio in queste serate di primavera. La frase motivazionale sulla maglia del Barça recita: «Il tuo potere più grande è la libertà di scelta». E tutti questi ragazzi e ragazze hanno scelto bene. Per questo hanno vinto tutti la medaglia più importante: quella che premia la voglia di stare insieme e fare comunità, dentro e fuori dal campo
Grazie di cuore a tutti dagli organizzatori e dai volontari. Perché se il Barça è più di un club, «Sognare con i piedi» è più di un torneo.
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