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Green Hill: chiesti 3 e 2 anni per i co-gestori

«Nell'allevamento nessun interesse a curare i cani malati», ha affermato il Pm. Chieste condanne anche per direttore e veterinario
Green Hill, chieste quattro condanne
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Si è aperta in mattinata al Tribunale di Brescia l’ultima udienza del processo a carico dei vertici di Green Hill, l’allevamento di cani beagle destinati alla sperimentazione scientifica, chiuso a Montichiari nell’estate 2012.
 
Al termine della requisitoria il sostituto procuratore Ambrogio Cassiani ha chiesto la condanna dei quattro imputati. Chiesti tre anni per Ghislane Rondot e due per Bernard Gotti, co-gestori di Green Hill 2001 della Marshall Bioresources e della Marshall Farms Group.
 
Il Pm Ha poi chiesto una condanna di due anni per Roberto Bravi e di tre anni e sei mesi per Renzo Graziosi, rispettivamente direttore e veterinario dell’allevamento.
 
«All’interno di Green Hill c’era una strategia precisa - ha affermato il pm Cassiani nel corso della sua requisitoria -. Non c’era alcun interesse a curare i cani malati. Le cure avrebbero potuto alterare i parametri per le sperimentazioni. I cani andavano quindi sacrificati».
 
Secondo l’accusa sarebbero stati 6.023 i cani beagle morti all’interno di Green Hill dal 2008 al 2012 contro i 98 morti successivamente al sequestro dell’allevamento.
 

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