Bassa

Ghedi, festa per i 40 anni del Tornado e primo F35 in volo

A Cameri battesimo dell'aria per il primo F35 che sarà consegnato al 6° Stormo: a 40 anni dall'arrivo del Tornado, speciale raduno in settembre
Battesimo dell’aria, all’aeroporto di Cameri, per il primo F35 del 6° Stormo © Foto Angelo Donato Tornotti
Battesimo dell’aria, all’aeroporto di Cameri, per il primo F35 del 6° Stormo © Foto Angelo Donato Tornotti
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Incroci. Per ora a distanza. Per quelli reali nei cieli della Bassa è però questione di mesi. Il 2022 segna un anniversario importante nella storia del Tornado e dell’Aeronautica Militare, ma porta con sé anche l’imminente avvicendamento con l’F35 del cacciabombardiere che più di ogni altro velivolo ha segnato la lunga fase di trasformazione dell’attività dell’Arma azzurra, divenendo il cardine dell’era delle cosiddette operazioni «fuori area», che lo hanno visto operare in Iraq come sui Balcani, in Afghanistan come in Libia. E dici Tornado, dici Ghedi.

In Grecia: Tornado di Ghedi ad Andravida per la «Iniochos 2022» - © Foto Pubblica Informazione 6° Stormo / Aeronautica Militare
In Grecia: Tornado di Ghedi ad Andravida per la «Iniochos 2022» - © Foto Pubblica Informazione 6° Stormo / Aeronautica Militare

Non stupisce, quindi, che proprio l’aerobase bresciana, unica ormai in Italia ad ospitare la flotta di quello che formalmente va sotto il nome di Panavia Tornado, sia stata scelta dalla forza armata per celebrare i 40 anni dall’entrata in linea del Tornado.

Tornado - 40 anni in 40 secondi from Aeronautica Militare Video Store on Vimeo.

Il primo esemplare di serie assegnato all’Aeronautica Militare atterrò proprio nella base del 6° Stormo il 27 agosto 1982, segnando l’inizio della fine di un’altra icona dell’aviazione italiana, l’F104 Starfighter.

L'evento

L’8 settembre all’aeroporto di Ghedi si svolgerà il raduno di tutti gli equipaggi (circa 700), il personale di terra, gli appartenenti ai Diavoli Rossi di ieri e di oggi che hanno incrociato nella loro attività professionale il Tornado.

Con i quali i vari reparti che lo hanno avuto sulla linea di volo dei rispettivi aeroporti (oltre al 6° Stormo di Ghedi, il 36° di Gioia del Colle, il soppresso 50° di Piacenza-San Damiano e il Reparto Sperimentale Volo di Pratica di Mare) hanno totalizzato oltre 200mila ore di volo. All’evento sarà ammesso anche il personale americano del 704th Munitions Maintenance Squadron, il reparto al quale è affidata la custodia e manutenzione delle bombe nucleari sulla cui presenza a Ghedi concordano fonti plurime.

Ordigni, dislocati in ambito Nato in 5 Paesi europei tra i quali appunto l’Italia, destinati ad essere sostituiti a breve con una versione più moderna (B61-12), al cui impiego è abilitato l’F35.

Battesimo dell'aria

L'F35 con identificativo 6-01 vola «scortato» da un Eurofighter © Foto Angelo Donato Tornotti
L'F35 con identificativo 6-01 vola «scortato» da un Eurofighter © Foto Angelo Donato Tornotti

E qui veniamo al velivolo che a partire dall’estate sarà assegnato a Ghedi, verosimilmente fra giugno e settembre. Se già infatti sono operativi ad Amendola (Foggia) gli F35 del 32° Stormo, ha avuto proprio giovedì il suo battesimo dell’aria il primo esemplare che reca sulla deriva di coda lo stemma dei Diavoli Rossi e l’identificativo del 6° Stormo (6-01).

L’aereo, matricola MM7366, ha compiuto il primo volo sull’aeroporto di Cameri (Novara) - scortato tra l'altro da un Eurofighter, in una giornata in cui è giunto in volo anche un Tornado dei Diavoli rossi... - dove ha sede lo stabilimento Faco (Final Assembly and Checkout) di Leonardo, che sta producendo su licenza Lockheed Martin i caccia destinati a Italia, Olanda e Svizzera.

Mentre a Ghedi sono in corso i lavori milionari di adeguamento della base, diversi piloti del 6° Stormo sono già stati abilitati negli Usa al velivolo di quinta generazione. Un altro passaggio storico è dunque imminente nei cieli della Bassa, purtroppo in mesi segnati dalla guerra russo-ucraina e dal rinnovato spetto del possibile ricorso ad armi nucleari.

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