Flirt online, violenza reale: marito accusato di tentato omicidio

Chatta con l’amante che sta in Puglia e tra un messaggio e l’altro tenta di uccidere la moglie con la quale viveva a Travagliato. Sminuendo poi i fatti al momento dell’arresto. Cronaca di una tragedia familiare sfiorata durante la fase più acuta dell’emergenza Covid. E che il prossimo 23 novembre approderà in aula.
Tensioni e maltrattamenti nella famiglia al centro della vicenda c’erano già prima della pandemia. Il lockdown del 2020 ha amplificato tutto. Aggiungendo al quadro la scoperta di un tradimento a distanza, per la precisione via chat, e portando la coppia, entrambi 40enni, a dividersi per volere delle forze dell’ordine. Lei a casa con i tre figli, lui, guardia giurata di una società privata, in arresto, ora ai domiciliari dalla madre a Napoli, con l’accusa di tentato omicidio per aver cercato - questa è l’accusa di chi indaga - di strozzare la moglie dopo averla presa a schiaffi.
È l’epilogo di un litigio iniziato quando la vittima ha scoperto che il marito durante il lockdown aveva iniziato una relazione online con una donna pugliese, pronta addirittura a trasferirsi al nord, senza mai nemmeno aver incontrato di persona l’amante. A svelare la tresca virtuale è stato il marito della donna del sud che ha telefonato alla moglie del bresciano per raccontare i piani che i protagonisti della relazione clandestina avevano. E nell’abitazione di Travagliato si è scatenata la violenza, con uno dei tre figli della coppia, protagonista del furibondo litigio dei genitori avvenuto all’ora di cena e poco prima che la guardia giurata prendesse servizio. «Chiama pure i carabinieri che tanto non vengono. Non perdere tempo e preparami la cena» avrebbe detto alla moglie che cercava di chiamare le forze dell’ordine. Che sono arrivate e hanno constato che la vittima aveva un vistoso segno sul collo.
Il gesto del marito violento secondo i militari poteva potenzialmente uccidere. «Le escono facilmente i lividi» ha provato a giustificarsi la guardia giurata. Parole che non gli avevano evitato l’arresto. Dopo un anno di carcere l’uomo ha ottenuto in estate i domiciliari dalla madre residente a Napoli e a novembre affronterà il processo.
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