Ex Metalli Capra a Capriano, il Cesio ha sconfinato: controlli a Poncarale

La buona notizia è che il lavoro di squadra tra enti, Prefettura e Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente in primis, ha impresso un’accelerata sulla fase uno di cantieri ormai attesi da anni. Quella cattiva è che le ultime indagini condotte dal dipartimento dell’Arpa - guidato dal direttore Fabio Cambielli - hanno restituito un esito impietoso: il materiale radioattivo sta iniziando a migrare, scavalcando il perimetro del sito.
Ex Metalli Capra, atto primo di questo 2023. Il vertice andato in scena ieri mattina e voluto dal prefetto Maria Rosaria Laganà, al quale hanno partecipato anche i funzionari dell’Isin (acronimo dell’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione), è il nuovo punto di partenza per iniziare il cammino di contenimento della contaminazione da Cesio 137.

La road map
Quali le novità? Sostanzialmente il vertice ha confermato il piano di lavoro originario, ma ha fissato una scadenza ben precisa: alla fine di giugno inizieranno i cantieri per la messa in sicurezza del cosiddetto «lotto uno» dell’area. Tradotto in pratica: la discarica sarà «incapsulata», così da bloccare la formazione di nuovo percolato. Un’operazione, questa, che vale circa 8 milioni di euro, fondi già disponibili sulla scia della vendita del comparto al gruppo milanese Intals e alla Menoni Metalli di San Zeno, che hanno acquisito i siti di Castel Mella e di Montirone.
Allarme radioattivo
Un capitolo a parte riguarda invece l’esito delle ultime indagini condotte dall’Arpa di Brescia sul finire dell’estate scorsa. In quell’occasione, infatti, i tecnici e i professionisti dell’Agenzia si sono trovati di fronte a un epilogo nuovo e non del tutto rassicurante: per la prima volta, infatti, nel piezometro 12, situato al di fuori della discarica, è stata riscontrata la presenza di sostanze radioattive. Segno che il Cesio, attraverso il percolato, sta sconfinando. I valori riscontrati allora non scavalcano i limiti di legge (sono di 0,04 becquerel/Kg a fronte di una concentrazione massima pari a 1,1): non c’è al momento rischio per la salute, ma la necessità di accelerare sui tempi d’intervento per scongiurare una nuova emergenza.
Proprio per questo il 27 febbraio sono stati ripetuti i campionamenti (analisi chimiche e radioattive) ed è scattato il sollecito a realizzare due nuovi pozzi esterni per garantire il monitoraggio e capire se gli inquinanti stanno raggiungendo anche Poncarale. Se così fosse, l’attività di bonifica e di post gestione non sarebbe più solo in capo al Comune di Capriano del Colle, ma trattandosi di un inquinamento che attraversa più territori passerebbe sotto la regia diretta della Regione.
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