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Cento anni di Aeronautica Militare, l'Open day a Ghedi il 28 marzo: cosa c'è da sapere

L'anniversario celebrato anche all'aerobase dei Diavoli Rossi del 6° Stormo, parte di una storia lunga un secolo: in mostra Tornado e F35
Due F35 Lightning II, gli aerei di quinta generazione da poco entrati in servizio a Ghedi - Foto Ufficio Relazioni Esterne 6° Stormo
Due F35 Lightning II, gli aerei di quinta generazione da poco entrati in servizio a Ghedi - Foto Ufficio Relazioni Esterne 6° Stormo
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Quella del 28 marzo 2023 sarà una giornata speciale in un anno speciale per l’Aeronautica Militare italiana e per tutti coloro che ne vestono la divisa. Tra essi anche molti aviatori e militari in genere che vivono nel Bresciano, dove ha sede l’aerobase del 6° Stormo, di stanza a Ghedi dal 1951.

Il 28 marzo 1923, infatti, fu firmato il decreto che istituiva la Regia Aeronautica. L’Arma Azzurra conobbe poi tribolate vicessitudini nel corso del secondo conflitto mondiale, con tanto di lacerante divisione post 8 settembre '43: una Regia Aeronautica cobelligerante volava con gli Alleati a sud della Linea Gotica, mentre un’Aviazione Nazionale Repubblicana in forze alla Rsi era a fianco dei Tedeschi.

Tra Ghedi e Montichiari: alcuni dei raccordi tedeschi in calcestruzzo dismessi dal Demamanio Difesa alcuni anni fa - © www.giornaledibrescia.it
Tra Ghedi e Montichiari: alcuni dei raccordi tedeschi in calcestruzzo dismessi dal Demamanio Difesa alcuni anni fa - © www.giornaledibrescia.it

A quei tempi risale tra l'altro l'attuale assetto dei due aeroporti di Ghedi e Montichiari: quello di Ghedi pur preesistente come sede di una scuola di pilotaggio e attivo già durante la Prima guerra mondiale, fu ridisegnato e collegato alla seconda pista (per la Luftwaffe Ghedi II) dal cosiddetto «raccordo tedesco», realizzato dall'Organizzazione Todt, di cui restano ancora tracce nella campagna tra i due aeroporti.

Dopo l'istituzione della Repubblica, la nostra aviazione opera sotto le insegne di Aeronautica Militare Italiana

Un secolo fa, insomma, venivano poste le basi di un ente che ha scritto la storia del volo in Italia e nel mondo, con eccellenze che tutti invidiano al nostro Paese come la Pattuglia Acrobatica Nazionale (le Frecce Tricolori che celebrano l'anniversario con una speciale livrea di volo) e un impiego di lungo corso in missioni a livello internazionale, spesso con fini umanitari.

La deriva di Pony 0, il leader della Frecce Tricolori, nella livrea commemorativa - © www.giornaledibrescia.it
La deriva di Pony 0, il leader della Frecce Tricolori, nella livrea commemorativa - © www.giornaledibrescia.it

Un anniversario, che cade purtroppo in mesi segnati da una forte tensione a livello internazionale e che se da un lato impone riflessioni sulla guerra e sull’impiego delle armi (comprese quelle nucleari), dall’altro costituisce un appuntamento con la storia ineludibile.

Per questo l’Aeronautica Militare ha avviato in questi giorni celebrazioni in tutta Italia con eventi molteplici. Nel Bresciano sarà proprio l’aerobase di Ghedi ad aprire le porte alla cittadinanza per condividere con appassionati di aerei e non solo il giorno di festa. Già annunciato il dettagliato programma della manifestazione, che tra l’altro renderà visibile a terra, in mostra statica, per la prima volta a molti l’F35 Lightning II, il nuovo caccia multiruolo dei Diavoli Rossi, destinato a soppiantare l’ormai storico Tornado.

Il programma dell'open day

Diverse le attività celebrative del centenario dell'Aeronautica militare che fin dalla prima mattinata del 28 marzo si terranno all’aerobase di Ghedi.

Alle 8 si terrà la cerimonia dell’alzabandiera solenne a cui parteciperanno tutti i Diavoli Rossi. Alle 9.45 invece prenderà il via la Cerimonia del centenario, alla presenza di autorità civili, militari,  religiose e associazioni aeronautiche di tutto il Bresciano. Saranno idealmente rappresentate anche il Comune di Ghedi e la Città di Brescia, i cui gonfaloni sfileranno con quelli degli altri enti coinvolti.

Si entra dalle 12.30 alle 16.30

Il momento più atteso dal grande pubblico sarà però quello dell’apertura dei cancelli dell’aeroporto intitolato al tenente Luigi Olivari: ingresso dal gate di via Castenedolo 85 a partire dalle 12.30 e fino alle 16.30. Ad attendere i visitatori ci saranno una mostra statica dei mezzi in dotazione al reparto: dal Tornado all’F35 oltre a strumentazioni e veicoli che consentono la quotidiana attività nell’aerobase.

I Diavoli Rossi, recentemente insigniti del premio Umberto Gnutti per la solidarietà, non hanno mancato anche in questa circostanza di pensare a chi è in difficoltà: sarà presente uno stand dell'Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro), nell'ambito dell'iniziativa «Un dono dal cielo». I proventi della raccolta saranno devoluti all'Istituto Fondazione Oncologica Molecolare (IFOM) di Milano per l'acquisto di macchinari di ultima generazione per la ricerca sul cancro.

Diversamente da quanto previsto inizialmente, non sarà necessaria alcuna registrazione online per accedere all’aerobase. Alcune raccomandazioni per il pubblico dei visitatori sono state raccolte dal personale del 6° Stormo in un’apposita pagina del sito dedicato all’evento. 

Storia del volo nel Bresciano

Visto che di storia aviatoria si parla, non è fuori luogo ricordare che proprio nel Bresciano sono state scritte pagine fondamentali. Oltre alle più risalenti, come il Primo circuito aereo di Montichiari del 1909 (con Kafka e D’Annunzio tra gli spettatori, il secondo anche al battesimo dell’aria, auspici alcuni dei più grandi pionieri dell’aviazione), non possono non essere menzionate le imprese del maresciallo Francesco Agello che con l’idrocorsa Macchi Castoldi MC72, decollando dall’idroscalo del Reparto Alta Velocità di Rivoltella del Garda, stabilì sulle acque del Benaco un record di velocità di categoria rimasto ineguagliato per decenni.

Una foto commemorativa davanti ad un Tornado in livrea desertica per Desert Storm - © www.giornaledibrescia.it
Una foto commemorativa davanti ad un Tornado in livrea desertica per Desert Storm - © www.giornaledibrescia.it

Ma da Ghedi decollarono anche alcuni dei Tornado che nel 1991 presero parte alla prima Guerra del Golfo con l'Operazione Locusta, di fatto – anche se non formalmente – la prima partecipazione di uomini e velivoli dell’Italia repubblicana ad attività di guerra aerea dalla fine del Secondo conflitto mondiale. In quelle circostanze fu abbattuto il velivolo dell’allora maggiore Gianmarco Bellini, che assieme al navigatore Maurizio Cocciolone fu catturato dagli iracheni e detenuto per un interminabile mese. Bellini oggi generale in congedo, nel 2001, sarebbe poi divenuto comandante proprio dei Diavoli Rossi di Ghedi.

Il francobollo del Tornado

L’importante anniversario, come detto, è stato celebrato con più manifestazioni e iniziative. Tra queste anche l’emissione di una serie commemorativa di francobolli, che ne include uno dedicato al Tornado, il cacciabombardiere che da oltre 40 anni vola a Ghedi, dove ad oggi sono raccolti tutti gli esemplari operativi (eccezion fatta per quelli in uso al Reparto Sperimentale Volo di Pratica di Mare). Ma del resto, dei sei velivoli raffigurati nella serie per collezionisti (acquistabile sul sito di Poste Italiane per 7,20 euro) ben tre sono appartenuti ai Diavoli Rossi: oltre al Tornado, il Fiat G91 e l'F104 Starfighter.

All'anniversario dedica uno speciale anche Rai Cultura, che sul canale Rai Storia riserva una programmazione dedicata, che inizia con «1923-Nascita della Regia Aeronautica» domani, lunedì 27 marzo, alle 21.10. 

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