Ambiente

Legambiente: due milioni di italiani senza fognature

La denuncia dell'associazione riguarda 379 comuni. L'Italia è anche pima in Europa per prelievi di acqua potabile
Un bicchiere con l'acqua dal rubinetto - Foto © www.giornaledibrescia.it
Un bicchiere con l'acqua dal rubinetto - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Ci sono due milioni di italiani residenti in 379 comuni che non hanno le fognature o il servizio pubblico di depurazione. Lo denuncia Legambiente, in occasione della III edizione del Forum nazionale Acqua «Una risorsa circolare», ricordando che sono quattro, ad oggi, le procedure di infrazione a carico dell'Italia, due delle quali già sfociate in condanna e che costano al Paese 6 milioni di euro all'anno.

L'associazione ambientalista sottolinea «l'urgenza di definire un approccio circolare per una gestione della risorsa idrica più equa, razionale e sostenibile coinvolgendo il settore urbano, civile, industriale e agricolo».

Sono sei, per l'associazione ambientalista, gli interventi per una gestione idrica corretta: quelli strutturali separando le reti fognarie, investendo sullo sviluppo di sistemi depurativi innovativi e con tecniche alternative; incentivazione e defiscalizzazione come avviene per l'efficientamento energetico; prevedere l'obbligo di recupero delle acque piovane e installazione di sistemi di risparmio idrico e il recupero della permeabilità in ambiente urbano attraverso misure che di de-sealing; utilizzare i Criteri Minimi Ambientali nel campo dell'edilizia per ridurre gli sprechi; implementare i sistemi di recupero e riutilizzo delle acque; favorire il riutilizzo dell'acqua nei cicli industriali e garantire un servizio di depurazione dedicato per una migliore qualità dell'acqua di scarico.

Non solo, ma sempre secondo Legambiente, l'Italia è prima in Europa per prelievi di acqua a uso potabile con oltre 9 miliardi di metri cubi all'anno e il 26% della popolazione (15 milioni di abitanti) è esposto a un forte stress idrico anche per la crisi climatica e la siccità. Il nostro paese è indietro nella gestione sostenibile dell'acqua ed è, secondo l'Oms, tra i Paesi europei soggetti a uno stress idrico medio-alto, utilizzando, in media, tra il 30% e il 35% delle sue risorse idriche rinnovabili, a fronte dell'obiettivo europeo che prevede di non estrarne più del 20%.

 

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