Inquinamento, secondo IQAir il Pm2,5 è nove volte oltre i limiti

Negli ultimi giorni i valori di particolato a Brescia hanno raggiunto livelli tali che il portale raccomanda ai cittadini di ridurre l’esercizio all’aperto e chiudere le finestre
La situazione delle polveri sottili nell'aria a Brescia è allarmante
La situazione delle polveri sottili nell'aria a Brescia è allarmante
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Non solo Pm10. Non solo dati ufficiali. Mentre l’ultimo bollettino dell’Arpa sulla qualità dell’aria ha certificato che venerdì scorso quasi tutte le centraline cittadine e dell’hinterland hanno registrato valori ben superiori ai 50 microgrammi per metro cubo (il limite massimo da non superare nell’arco di 24 ore), pessime notizie arrivano da IQAir, l’app che monitora la qualità dell’aria nel mondo grazie all’analisi dei dati di stazioni pubbliche e private.

La situazione

La schermata con i rilievi dal portale di IQAir
La schermata con i rilievi dal portale di IQAir

E i numeri peggiori arrivano su uno dei fronti ambientali più inquietanti: quello del Pm2,5, ovvero quelle particelle di dimensioni minori o uguali a 2,5 micron che si disperdono nell’atmosfera. Negli ultimi quattro giorni i valori di particolato a Brescia hanno raggiunto livelli tali che il portale raccomanda ai cittadini di ridurre l’esercizio all’aperto, chiudere le finestre e indossare una mascherina.

Nella giornata di ieri le tre stazioni elaborate da «IQAir» (due private e una regionale) hanno rilevato quasi 60 microgrammi per metro cubo di Pm2,5 nell’aria bresciana, ma la giornata peggiore delle ultime settimane è stata sabato, quando il dato è schizzato a quota 90,3 (circa il doppio del limite indicato dall’Oms). Nel venerdì nero monitorato anche dall’Arpa, invece, i microgrammi per metro cubo di particolato sono stati quasi 70. Numeri choc, confermati anche alla serata di ieri quando la concentrazione di Pm2,5 risultava quasi 9 volte il valore guida annuale della qualità dell’aria indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

In generale «IQAir» scrive della mal’aria bresciana come una delle peggiori in Italia a febbraio, con un livello di inquinamento non salutare in generale o, nel migliore dei casi, per soggetti particolarmente sensibili. Il peggioramento esponenziale dei dati dell’aria è dato principalmente dalla prolungata assenza di precipitazioni, ma potrebbe aver influito la massiccia circolazione di automobili a cavallo tra San Faustino e il weekend.

E dopo la recentissima revoca della misura temporanea di blocco dei veicoli diesel fino a Euro 4, la Regione Lombardia potrebbe tornare sui suoi passi prima del previsto – se tutti (o quasi) gli indicatori ambientali dell’aria dovessero peggiorare, tanto a Brescia quanto nel resto della regione.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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