Falda sotto la lente al parco del Violino: quartiere in allarme, la Loggia rassicura

Marco Papetti
Il mese prossimo il via alla caratterizzazione, poi entro luglio Arpa convaliderà i dati
Tecnici Arpa - © www.giornaledibrescia.it
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«Informare e tranquillizzare». Questo per il presidente del Consiglio di quartiere Violino Andrea Rolfi lo scopo dell’assemblea pubblica tenutasi lunedì 18 marzo nella sala civica del quartiere con la sindaca di Brescia Laura Castelletti, l’assessora all’Ambiente Camilla Bianchi e la responsabile del settore Udp Risanamento ambientale e bonifiche del Comune Susi Canti. Tema: l’integrazione del piano di caratterizzazione e di quello del monitoraggio delle acque di falda approvati il 13 marzo per una porzione del parco John Lennon di via della Trisia.

Un incontro per «promuovere partecipazione e trasparenza» con gli abitanti, allarmati dalla notizia che circa 6.400 metri quadrati dell’area verde da aprile saranno sottoposte a caratterizzazione, per cercarvi eventuali sostanze inquinanti. Sostanze trovate nel 2020 in una zona di circa 690 metri, adiacente a quella ora sotto indagine, dietro la palestra di via della Trisia, dove erano state rilevate nel fondo percentuali di mercurio, diossine e Pcb superiori alle concentrazioni di soglia di contaminazione. Altre anomalie vennero riscontrate nel 2021 anche nella falda acquifera e, a novembre 2023, altri superi delle Csc di varie sostanze. A febbraio, la richiesta di Arpa al Comune di integrare il Piano per monitorare altri due mappali, ora recintati con un nastro.

Le analisi

Gli intervenuti hanno insistito sulla natura precauzionale delle operazioni: «Dopo una ricerca fotografica nei suoi archivi – ha spiegato l’assessora Bianchi – Arpa ci ha chiesto di verificare anche i due nuovi mappali, perché ha visto che in passato ci sono stati degli sversamenti. Abbiamo anticipato la chiusura dell’area perché si tratta di un parco, e con la bella stagione tornerà frequentato».

La tecnica Canti ha esposto le modalità della caratterizzazione: «I carotaggi più profondi verranno fatti a sud, verso la ferrovia, a nord invece con gli escavatori, fino a tre metri. Alcuni carotaggi arriveranno alla falda, a 18 metri». Su cui ha assicurato: «Arpa ci ha chiesto un monitoraggio preventivo di due anni della falda, è una prassi normale che viene sempre richiesta quando si procede a un monitoraggio ambientale». Qualcuno ha chiesto di eventuali rischi per orti, contatti col terreno o contaminazione aerea: «Gli inquinanti – ha risposto Canti –, se eventualmente ci fossero, starebbero in profondità: quelli trovati dietro la palestra erano a 7-8 metri. Non è una contaminazione di superficie». Sulle cause, solo ipotesi: «Forse hanno riempito buche, nel tempo, con materiali vari», dice Canti.

Ad aprile il via alla caratterizzazione, poi entro luglio Arpa convaliderà i dati. «Abbiamo voluto mettere competenza e trasparenza, con la massima rapidità – ha detto Castelletti –. Ci teniamo ad avere un contatto diretto, anche col nuovo Cdq. Speriamo che il problema sia circoscritto». 

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