Ottant’anni di scatti: i fotoreporter del GdB
Non c’è memoria e stimolo a ricordare più efficace di una fotografia. E, con i giornalisti e i loro articoli, niente più dei fotoreporter che li hanno illustrati, sintetizza gli 80 anni del Giornale di Brescia, sebbene la prima pagina del primo numero del quotidiano, il 27 aprile 1945, col titolo «Brescia è libera», fosse tutta parole e nessuna immagine.
La vicenda comunicativa del GdB è, dunque, anche quella di coloro che hanno efficacemente immortalato con l’obiettivo gli eventi poi narrati in pagina. Ed è lunga la schiera di fotoreporter, nel tempo talvolta strutturatisi in studi e agenzie, che hanno «illustrato» il quotidiano e le altre edizioni.
Dalle origini
A ritroso nei decenni del fotografare bresciano ci si imbatte infatti in grandi professionisti dello scatto, non tutti e non sempre collegati al nostro giornale in modo diretto, ma sempre considerati. È un fiume di cognomi, talora vere «dynasty» fotografiche bresciane come gli Strada, i Rodella, gli Allegri, gli Alabiso; e di solisti come Silvano Cinelli, Popi Orioli (all’anagrafe Giancarlo Filippini, con uno pseudonimo che gli derivava dall’essere stato «a bottega» da un precedente fotografo Orioli), Pasquale Zaccone, Claudio Colombo, Felice Calabrò, Beppe Vigasio e altri.

Nasce Eden
L’elenco – ci scuseranno gli involontariamente scordati – della bravura e dedizione dell’Occhio Insonne che ha affiancato i giornalisti del Gdb sarebbe ancora più lungo. Ma diventa epopea con l’agenzia che il 15 settembre 1967 fondano Bruno Massadi e Pierluigi «Pierre» Putelli, allievi di Cinelli.
I quali, dopo un iniziale marchio «BP Foto» suggerito dal grande giornalista sportivo Gino Cavagnini, decidono di dare alla ditta un nome con l'iniziale di quello della prima ragazza che incontrano in piazzale Stazione: «Mi chiamo Erica» dice lei.
E allora ecco E come Eden, Foto Eden come campeggerà sul laboratorio in via Crispi. I due sono talmente efficaci con la fotocamera da meritarsi già nel 1968 l’esclusiva del Giornale di Brescia. Nell’agenzia subentreranno poi Roberto Comincini (prematuramente mancato nel 2006), Oliviero Massadi (fratello di Bruno), Giacomo «Mino» Renica (1989) e Marco Lucini (2006). E vari collaboratori.
Istanti per sempre

Tanta vita bresciana è passata dai loro clic. Con scoop come lo scatto «rubato» da Bruno Massadi al pianista bresciano Arturo Benedetti Michelangeli che alla vigilia ha minacciato di sospendere il recital al Grande in caso di presenza di fotografi; e il reportage su Papa Ratzinger a Brescia nel 2009. O, per mano di Pierre Putelli, i primi momenti dopo l’esplosione della bomba fascista della Strage di piazza Loggia; e, nel 1976, il plastico tuffo col pallone ovale all'uscita da una mischia sul campo sotto fitto nevischio del neo-scudettato Rugby Brescia. Ed è targato Foto Eden, per opera di Bobo Comincini, anche lo storico salto di Sara Simeoni sopra l’asticella dei 2 metri e 1 cm al Campo Morosini. Queste e un altro milione di immagini di Foto Eden sono da anni patrimonio del GdB, così come un altro archivio illustre acquisito, quello del neorealista Fausto Schena.
La cronaca
Dal 1° gennaio 2011, Eden ha ceduto il passo sulle pagine del GdB a Neg-New Eden Group, di Gabriele Strada e Marco Ortogni, con Carla Massadi in segreteria, e Giovanni Benini collaboratore.
«La foto che mi ha dato più soddisfazione – racconta Strada – è quella di un gruppo d’infermiere/i del Civile che con le mani fanno il segno del cuoricino. Non una posa: la scattai nel reparto speciale d'emergenza allestito a inizio-Covid, sentii bussare a una vetrata alle mie spalle, mi voltai scattando d'istinto e colsi quell'immagine di dedizione, coraggio e speranza».

Di Ortogni, invece, brillò in pagina il reportage sui pellegrini bresciani in Vaticano alla santificazione di Paolo VI.

Sport e spettacoli
Ma c'è anche un'altra agenzia a meritarsi il plauso dei lettori del GdB: la New Reporter di Stefano Nicoli e Paola Favretto, subentrata nel 2018 all'originaria Reporter fondata nel 1998 da Umberto Favretto, Beppe Zanardelli e Claudio Facchini, che affiancò il giornale nei primi passi della foto digitale.

Favretto, maestro in foto di spettacoli e fotografo ufficiale del Grande, collabora ancora e stima in «otto danzatrici colte in volo sul palco del teatro» il suo scatto-cult; mentre Nicoli ritiene indimenticabile lo scatto dei giocatori del Brescia Calcio neopromosso in serie A, sotto la curva del Rigamonti.

Fotogrammi di memoria, momenti di vita ed emozione bresciani che il connubio fra GdB e fotografi ha reso immortali.
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