Il post su Fb costa a Sara Balsamo un processo

Una frase su Facebook e lasciata girare nella «piazza virtuale» è costata a alla politica bresciana un processo per diffamazione
AA

Una frase scritta su Facebook e lasciata girare nella «piazza virtuale» per alcuni giorni, è costata a Sara Balsamo, politica bresciana e moglie dell’ex assessore ai Lavori pubblici Mario Labolani, un processo per diffamazione.

A denunciarla è stata la vittima di quelle parole scritte sul social network ritenute offensive. E ieri davanti al giudice del Tribunale, Giovanna Faraone, è cominciato il processo, rinviato peraltro al prossimo 3 dicembre. La polemica finita negli atti giudiziari era legata ad una pagina Facebook sui due tigli di piazza San Clemente.

Nei post la vittima aveva rivolto un invito al Comune (di cui Labolani era allora assessore), di pensare più alle due piante morenti nel centro storico che alla moschea e alle prostitute di viale Piave. E Sara Balsamo, in qualità anche di membro del Comitato di quartiere sicuro di quella zona, aveva risposto con una frase non molto gentile, ritenendo la creatrice del post una «frequentatrice notturna» di viale Piave, «signora molto altruista che lavora per chi disprezza».

Una frase che - come aveva affermato la stessa Balsamo - non voleva essere offensiva e che era stata eliminata una manciata di giorni dopo l’apparizione nelle pagine sul social network. Ma che aveva configurato - per quei pochi giorni comunque-, secondo la vittima, il reato di diffamazione.

A dicembre il giudice sentirà direttamente le due donne e quindi deciderà. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia